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crisi esistenziali (48968)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 348 volte

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Gigia,36anni (28.2.2002)

Da quando mi sono separata non riesco più ad avere una relazione stabile con un uomo, ne ho conosciuto diversi che alla fine si sono rivelati degli impostori,vigliacchi, codardi, dolcissimi e amorevoli ma non i certo pronti per una relazione seria e duratura, ma io me ne sono sempre innamorata e ho sofferto tantissimo davanti alla decisione definitiva di interrompere la relazione! Domanda: se di solito me ne accorgo e ne sono cosciente della situazione che vado a vivere con quelle deteminate persone, non capisco perchè allora non ho la forza interioore di interrompere prima che sia troppo tardi? E' come se volessi farmi del male o tentare inconsciamente di poter gestire una storia già negativamente definita. Non riesco a trovare il giusto equilibrio e coraggio a dire di no! certi di una vostra benevola accoglienza distinti saluti .
Gigia.

Cara Gigia, l'"incontro successivo" ad una separazione dovrebbe avvenire sempre dopo aver effettuato lunghe riflessioni e quei "chiarimenti" con se stessi, che ogni persona dovrebbe fare alla fine di un rapporto importante.Bisogna capire che non basta un mutamento di scena per trovare la felicità, ma l'obiettivo cui occorre mirare è piuttosto quello di prendere contatto con la propria "verità affettiva", e di attivare, solo dopo un lunghissimo periodo di adeguate razionalizzazioni, una nuova scelta-decisione, rispetto ad un potenziale legame, che non deve contenere fantasie eccessive, e men che meno avere come scopo quello di colmare il senso di vuoto al proprio interno.I cosiddetti"uomini sbagliati" in realtà non esistono; come tu stessa dici l'errore è voler vincere una gara con un "ronzino" che è adatto a brevi percorsi ludici, ma non è pronto a superare ostacoli o affrontare sacrifici di rilievo.
Legger in se stessi significa in questo contesto capire quel che si vuole veramente, quindi lottare con serenità per ottenerlo; lavorare, cioè, sulle proprie attese e sulle proprie paure, cercando di eliminare il bisogno adolescenziale di trasformare tutto e tutti, in misura della soddisfazione dei propri desideri più veri e più profondi.La "tua persona" c'è da qualche parte, ma non la troverai procedendo per tentativi di errore; devi fermarti con la consapevolezza che, essendo "uno in una folla di sconosciuti", occorre essere grandi osservatori e non avere gente inutile al fianco che distragga.

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