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Crisi matrimoniale (112090)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 438 volte

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Stefania 47

Sono al 10 anno di matrimonio, per nove anni il nostro è stato un matrimonio di cui andavamo entrambi fieri, ci sentivamo una bellissima famiglia, abbiamo due figli di 9 e 8 anni, che fino a poco fa erano sereni, oggi non credo di poterlo dire. Una serie di eventi: la malattia e poi la morte del padre di mio marito Giugno 2006 (solo da poco mio marito mi ha confessato che in quella occasione non mi ha sentita vicino nel modo giusto, ha dovuto prendere una decisione molto difficile che io non riuscivo ad accettare e ho anche cercato di dissuaderlo, da allora mi ha detto che non mi ha visto più come una parte di se stesso). Ha determinato non solo la perdita di una persona amata, ma anche la paura di invecchiare e di ridursi allo stesso modo. Successivamente una sua promozione sul lavoro (ottobre 2006) ha determinato la sua perenne assenza in famiglia, io in quel periodo (settembre 2006) ho avuto grossi problemi di tiroide, sono stata male finchè non mi hanno risolto il problema (aprile 2007), non avevo la forza di reagire e di vivere come sempre, tutto era diventato un peso, anche stare con lui. Questa serie di eventi man mano ci ha lentamente allontanati. In questo contesto ha conosciuto un' altra e ha cominciato a messaggiare ( fine Aprile) e a pensare solo a se stesso, al suo fisico e malgrado gli chiedessi (ora io mi ero ripresa e mi ero resa conto che il tempo, sia mio che suo, era da dedicare non solo al nostro lavoro, massacrante per entrambi, ma a noi due perchè sentivo che ci stavamo perdendo) non mi ha mai detto quello che gli stava succedendo anche se io sentivo che era diverso dal solito. Poi io ho letto un sms (Luglio 2007) e tutto è venuto fuori. Subito si è reso conto di quello che aveva combinato, ha rotto all'istante qualsiasi rapporto con l'altra, ha pianto disperato dicendo che era solo un modo per rompere la monotonia e lo faceva sentire in qualche modo più vivo. Io non sono stata tenera, la cosa che non ho accettato è quella di non aver mai parlato con me, di non aver manifestato il suo malessere, di non avermi dato alcuna possibilità di difendermi (dopo mi ha detto che non credeva che io stessi veramente male, si è ricreduto solo quando un secondo endocrinologo mi ha cambiato la cura e la cosa mi ha permesso di migliorare molto, di tornare come prima). Le sensazioni che ho provato nel rendermi conto di quanto era successo penso non devo descriverle, l'ho torturato fino a conoscere tutti i motivi che l'hanno portato a questo. Ho spesso fatto presente a mio marito che cercare un altra persona è sintomo di mancanza di amore nei miei confronti. Ma un anno di silenzi è troppo lungo. Un anno si può recuperare? Adesso siamo entrambi depressi e dei due, io malgrado mi senta ferita, cerco disperatamente la sua presenza, anche se ci sono momenti (spesso) che esplode la mia rabbia e il mio dolore. Sono certa di aver contribuito al disastro, forse con la convinzione che nella vita matrimoniale ci sono momenti difficili e che un rapporto vero riesce a superarli, credo forse di aver sopravvalutato il nostro rapporto, credo di avere un idea dell'amore diversa da mio marito, credo che amare non è solo provare delle sensazioni bellissime l'uno per l'altro, ma è capire, aiutarsi, appoggiarsi, non mollare. Avrei voluto che capisse guardandomi, che la mia non era disattenzione e disamore nei suoi confronti, ma stanchezza e solo stanchezza dovuta al mio malessere fisico che mi rendeva più faticoso il lavoro svolto dentro e fuori casa, che ricadeva sempre più su di me, visto i suoi orari in ufficio. E la delusione quando ho capito che parte del tempo tolta a noi non era spesa per il lavoro, ma per un altra persona. Forse ho anche esagerato, (mi dice che lo faccio sentire un pezzo di m..... ) ma bastava poco, bastava pensare un pò alle conseguenze, un pizzico di egoismo in meno (perchè non è vero che due messaggi non tolgono niente all'altro). Mio marito oltre ad essere depresso ora soffre anche di crisi d'ansia, scappa da me e va in giro da solo, inoltre ieri sera mi ha detto che l'intensità dei sentimenti nei miei confronti è cambiata nonostante nutra amore per me, mi ha detto che prima era felice anche solo vedendomi, che aveva bisogno di un minimo contatto per poter star tranquillo e star bene. Non riesco a capire perchè lui non vuole aiuto da uno psicologo, di cosa ha paura ? Dice che ha paura che qualcuno gli faccia scoprire di non amarmi, (ma è terrorizzato da una vita senza me, non riesce ad accettare una vita diversa da quella insieme, dice che ha solo bisogno di tranquillità) io invece devo sapere se vale la pena superare tutto quello che è successo o se invece è giusto chiudere una storia finita prima di arrivare a distruggere me stessa e anche gli altri. Grazie.

Cara Stefania, putroppo ti sei trovata di fronte alle difficoltà che un buon rapporto incontra quando la vita non scorre più liscia, ma il dolore la invade. Il tuo era un bel matrimonio finchè il dolore per la perdita del padre di tuo marito, non ha cambiato l'equilibrio. Questo accade spesso, e da un' incomprensione non chiarita può derivare la rottura. Da ciò che scrvi credo di poter dire che tuo marito dovrebbe affrontare la sua crisi, aiutato da una psicoterapia, meglio se ad indirizzo psicoanalitico. Se però si rifiuta, potresti recarti tu da uno psicoterapeuta per cercare di capire meglio cosa sta succedendo al tuo matrimonio e provare ad aiutare lui indirettamente. Un matrimonio che dura da 10 anni e soprattutto con la presenza di due figli deve essere assolutamente aiutato e si deve tentare tutto. Auguri.

(risponde la Dott.ssa Giacomina Rienzo)

 

Pubblicato in data 19/04/08

 

 

 

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