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Crisi matrimonio (077352)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 280 volte

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Chicca , 33 anni


Salve a maggio del 2004 mi sono sposata ed ora dopo pochi mesi lui è andato in crisi. Mi ha detto che si sente intrappolato e che non voleva sposarsi, ma voleve convivere e fare le cose a modo suo.Ci sono stati prima del matrimonio discussioni di soldi per ristrutturare la sua casa ed è stato risolto con l'aiuto di mio padre.A questo si è aggiunto il fatto che lui parlava di convivenza, ma poichè io dovevo trasferirmi per stare con lui e credo profondamente nel matrimonio, gli ho spiegato le mie ragioni e gli ho detto che se voleva convivere perchè non era sicuro dei suoi sentimenti era meglio lasciare perdere.A questo lui ha risposto che era certo di amarmi e che non voleva perdermi e mi ha detto si.Tutto è continuato bene ma dopo solo tre mesi di matrimonio di cui due in vancanza ha cominciato a dare segni di sofferenza, a dire che si trovava in una vita non sua, che si sentiva oppresso e che doveva pensare a se stesso e che quindi era meglio stare divisi.Il fatto di pensare a se stesso lo ha associato al fatto che forse non mi ama più come prima.Ora sono passati due mesi lui dice che sta pensando che non gli devo fare fretta perchè deve prendere una decisione importante, mi chiama mi dice che gli manco ma non sa cosa fare. Io sono distrutta e non so più come comportarmi devo dargli questo tempo o mi devo imporre e tornare a casa? spero molto in una vs risposta grazie.


Cara Chicca sei vittima dei tempi.
L'assunzione di responsabilità è un bene sempre più difficile da trovare. L'uomo e la donna sono sempre più orientati alla ricerca del benessere personale; c'è una forte tendenza a mantenere e difendere la propria individualità.
Attualmente, in particolare nella tua fascia di età, difficilmente si baratta l'io con il noi e mio con nostro. Spesso ci si sposa o si va a convivere senza avere un progetto di vita in comune. Si parte confidando nella buona sorte e se questa non aiuta l'alternativa di lasciarsi è vista come una via semplice. Ci si sofferma poco a riflettere che quando ci sono in gioco i sentimenti le situazioni diventano complesse e possono avere risvolti anche drammatici, gestirle è difficile, bene che vada almeno uno ne esce deluso e amareggiato.
Per il tuo ragazzo il matrimonio non era una meta desiderata, tu non eri pronta per la convivenza forse sarebbe stato opportuno prendere in considerazione la decisione di lasciarvi. Gli devi dare la possibilità, sempre che ne sia capace, di uscire dal suo egocentrismo. Se deciderà di tornare lo deve fare consapevole di essere in grado di assumersi il ruolo che gli compete all'interno della coppia, tornare sopraffatto dalle paure che lo attanagliano contribuirebbe a farti stare ancora più male.
Auguri

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