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depressione, violenza psicologica genitori (146604)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 398 volte

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Jessica 22

Sto per iniziare un percorso di sostegno psicologico presso un centro sanitario, purtroppo le sedute sono distanti giorni tra loro e io invece sento veramente di essere arrivata al capolinea e di avere bisogno di un aiuto nella quotidianità, perciò chiedo consiglio su come difendermi dalla violenza psicologica che i miei genitori esercitano costantemente da quando ero piccola. A tal fine cerco di descrivere la mia situazione attuale:
circa un mese fa mi sono trasferita da mio padre perchè la convivenza con mia madre era diventata insopportabile (mia madre è una persona molto rigida, nevrotica, ha problemi con il cibo, non fa nulla per nulla in cambio, accusa in continuazione di non fare/dare abbastanza in casa qualunque sia l'entità dei miei contributi sia in termini economici che di lavori domestici, continua ad usarmi come messaggero nei litigi con mio padre o quando litiga con mia sorella, mi accusa di insanità mentale, in un periodo nel quale ero dimagrita molto la scorsa estate parlava al mercato a mia insaputa di essere anoressica così che sono prima stata maltrattata dal medico curante e poi allontanata dalla palestra, ho dovuto intraprendere un periodo di consulenza psicologica forzato perchè lei non concordava con le mie idee,...) con la speranza di stare un pò tranquilla, ma credo la situazione sia adirittura peggiorata. mio padre è sempre stato assente nella mia vita con la scusa del lavoro, quando i miei si sono separati ha iniziato ad interessarsi più della sua vita sociale che di me e mia sorella (non si è fatto sentire per mesi, alcuni weekend che eravamo da lui ci ha chiuse fuori casa perchè aveva ospiti, quando mia sorella era da lui il weekend la costringeva ad uscire dove voleva lui e ogni settimana in compagnia della "nuova fiamma", compensa da sempre la sua mancanza di interessi verso di noi dandoci dei soldi o facendoci regali che poi ci rinfaccia e usa per ricattarci ad adempiere ai suoi compiti, è dipendente dalla nonna che fa tutto come se fosse adolescente, quando è nervoso si sfoga urlando contro le cose più assurde, bestemmiando e insultandoci, anche lui accusa di non fare nulla in casa qualunque sia l'entità del nostro contributo obbligando mia sorella di 13 anni a lavorare, ecc...) prima si è proposto di ospitarci dicendo che voleva recuperare il rapporto con noi mentro ora che ci siamo trasferite, ci costringe alla presenza della sua nuova compagna e ci rinfaccia che ci ha dovute ospitare e che ci compra da mangiare e ci ricatta moralmente scaricandoci problemi che in realtà sono solo suoi. non posso più sopportare i suoi attacchi d'ira tacendo e se provo a dire la mia diventa ancora più violento (non picchia mai però è verbalmente è di una perfidia unica)...so che starò bene solo quando andrò a vivere da sola ma purtroppo ho un contratto di apprendistato e non posso permettermelo economicamente, quindi chiedo per favore un consiglio su come reagire ed affrontare la situazione per sopravvivere perchè ho paura di cadere in depressione o schizofrenia. ringrazio anticipatamente e saluto

 


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Cara Jessica, la tua è una storia sicuramente complicata, che ti ha esposto ad esperienze destabilizzanti e non ci sono state in questi anni probabilmente tregue sufficienti per avviare una vera e propria elaborazione di quanto è successo e  a volte semplicemente respirare senza tutta l'angoscia e la confusione che ti ha afflitto. Non è per questo che non devi credere nella possibilità di una riparazione delle parti rotte e a volte strappate con violenza dentro di te. Non è certo facile per un bambino fare di sè quel che lui è dentro, ma spesso sono gli altri che fanno di lui qualcosa o qualcuno. Crescere e diventare grandi può essere a volte un viaggio dentro la rabbia e dentro il dolore di fuochi non spenti che il passato ha lasciato dentro di noi, ma può essere anche un viaggio alla ricerca di se stessi nonostante tutto. Un bravo psicologo ti può sostenere in questo movimento dentro la tua storia e negli stumenti di pensiero che creano le tue interpretrazioni e ti può aiutare a trovarne dei nuovi, non solo per archiviare meglio il disagio dei maltrattamenti subiti, ma anche e soparattutto per ricominciare a vivere i tuoi pensieri con una nuova speranza, bonificando tutto il senso di persecutorietà che ti ha sempre afflitto. Provaci!

 

(Risponde la Dott.ssa Lucia Daniela Bosa)

 

Pubblicato in data 3/11/2010

 


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