Difficoltà ragazzo 22 anni con ragazze (144118)
Tiziana 52
Buongiorno, ho bisogno di aiuto per mio figlio Luca. Ha 22 anni ma non ha mai avuto una ragazza. Lo vedo triste e mi preoccupa. La famiglia non gli è stata di aiuto, suo padre ed io siamo separati in casa da 10 anni. A suo tempo, ha assistito a litigi e discussioni. Oggi c'è solo indifferenza, non ci possiamo dividere per motivi economici. Ha un fratello minore di 18 anni, fidanzato da poco. Ho fatto psicoterapia sia prima di avere i bambini che nel momento della separazione (Integrazione Posturale). I ragazzi hanno frequentato fino alla III media la Scuola Rudolf Steiner (antroposofia). Luca ha sempre avuto ottimi risultati, lo stesso al Liceo classico (gli insegnanti lo adoravano pur non essendo affatto un secchione, ma per le sue passioni tipo la Divina Commedia di cui è innamorato). Oggi frequenta con successo il 3 anno della facoltà di Fisica che è la sua grande passione. Ha i suoi interessi, anche se di sicuro poco condivisi con i ragazzi della sua età : violino (che suona dai 9 anni) la musica lirica, l'opera, ha il suo piccolo gruppetto di amici, con i quali esce il sabato sera (detestano discoteche e simili) ci sono anche un paio di ragazze, segue programmi "intelligenti" come Report, Santoro, Travaglio etc. E' sempre gentile e premuroso con me e con i parenti, ma non riesco a capire dove e come l'ho messo in difficoltà. Lo scorso anno ha voluto battezzarsi (avevamo voluto lasciare a loro questa scelta), frequenta a volte, ma su tutto è vermante troppo rigido non si lascia mai andare è sempre tutto d'un pezzo, come posso aiutarlo? Grazie mille.
Gentilissima Tiziana, comprendo la sua preoccupazione, ma è molto difficile (e a volte controproducente) aiutare chi non ci chiede espressamente aiuto. Dal suo racconto sembra che suo figlio non abbia gravi problemi relazionali. Nel caso fosse lui stesso a chiederle aiuto per un suo malessere sicuramente la cosa più adeguata sarebbe indirizzarlo da uno psicologo. In questo caso però mi sembra che il problema sia legato al suo senso di impotenza rispetto all'infelicità del figlio e forse a qualche senso di colpa ("non riesco a capire dove e come l'ho messo in difficoltà"). Potrebbe essere utile per lei parlare di questa preoccupazione con il suo terapeuta.
(Risponde il Dott.ssa Laura Bongiorno)
Pubblicato
in data 28/05/2010
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