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Disagio sociale (146302)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 308 volte

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Triste, 30

Gentile Esperto, scrivo per chiedere un consiglio su una questione delicata che mi tormenta e che mi sta molto a cuore. Cercherò di essere breve. Ho 30 anni e tre anni fa la mia seconda bambina è nata affetta da una grave sindrome malformativa congenita. Ha un'importante malformazione cranio-facciale e malformazioni multiple agli arti.
Non è il caso, adesso, di soffermarmi sugli aspetti medici, ma ci tengo a precisare che si tratta di malformazioni ben evidenti e che quindi non incidono solamente sulla sua salute fisica, ma anche sull'aspetto estetico e psicologico. E non solo della bambina, ma anche di noi genitori.
Infatti, vi espongo adesso il motivo per cui vi scrivo.
Ogni volta che usciamo di casa, che frequentiamo un locale pubblico, andiamo a fare la spesa, entriamo in un negozio... la gente si sofferma a guardarla con insistenza.
Fino a un certo punto tutto questo è normale e lo posso capire. Il problema più grande è rappresentato dai bambini piccoli (ma anche ragazzini più grandi) che si avvicinano e la fissano con insistenza e spesso, addirittura (se siamo in un supermercato o a scuola ad esempio) attirano l'attenzione di altri bambini o adulti, alzando la voce e dicendo "Ma guarda come è fatta quella bambina!".
Ovviamente tutte queste scene si verificano quasi tutti i giorni.
Capisco che non capita tutti i giorni di vedere una bambina così', ma adesso vi chiedo...
come si risponde all'insistenza di queste persone? Come ci dobbiamo comportare quando qualcuno si avvicina e attira l'attenzione della gente per fissare mia figlia?
Tutto questo mi crea enorme imbarazzo e tante volte evito di frequentare luoghi affollati.
Come si fa a far capire alla gente che occorre più delicatezza nei confronti delle persone invalide? Un'ultima cosa: fra qualche mese la bambina comincerà la scuola materna e già immagino le reazioni dei compagni... Come mi devo comportare? Come spiegare? C'è un modo per tutelare la nostra privacy?
 Vi prego, rispondetemi presto, ho bisogno di aiuto.

 

  Gentile signora, mi rendo conto che la nascita di un figlio con handicap è sempre uno shock per i genitori che si auguravano, come è normale, un figlio sano. Come sottolineano la maggior parte degli autori che si sono interessati al problema dell’handicap la nascita di un bambino disabile all’interno di un contesto familiare causa un forte disadattamento da parte di tutti i membri della famiglia. La nascita di un bambino disabile sia mentale che fisico, porta ad un riassetto familiare; queste nascite causano disequilibri all’interno degli assetti familiari, portando i genitori a doversi molto spesso rivedere come genitori. Prima della nascita il bambino vive nella mente e nel cuore di mamma e papà che lo immaginano bello e felice. Quando qualcosa va storto tutto crolla e si deve fare i conti con la dura realtà, il ché è molto difficile. Tristezza, vergogna, delusione, rabbia, senso di colpa, diventano emozioni spesso talmente intolleranti da generare un forte stress e far emergere svariate difese psicologiche nei genitori. Quello che i genitori di bambini disabili vivono è una vera e propria condizione di “lutto” intesa come perdita di una immagine mentale del bambino sulla quale avevano molto investito. Come ogni perdita c'è un tempo di elaborazione che serve a esprimere, riconoscere e lasciar decantare le emozioni, spesso contrastanti. Lei come interpreta gli sguardi altrui? Può affermare con certezza che si tratti di sguardi di biasimo? Cosa la fa soffrire maggiormente, gli sguardi delle persone o i pensieri che lei fa sugli sguardi degli altri? Per approfondire queste tematiche le consiglio degli incontri psicologici di coppia o di gruppo. Il giudizio altrui diverrà a poco a poco più tollerabile e voi vi sentirete più uniti e partecipi nella crescita della vostra bambina.
Le consiglio una lettura: “occhiali nuovi per l'anima” di Byron Katie
La saluto cordialmente e le porgo i miei più sinceri auguri

(Risponde la Dott.ssa La Guzza Anna)

Pubblicato in data 17/01/2012
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