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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 421 volte

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Silvia, 28 anni, 17/10/2002

Gentilissimi,ho 28 anni e da gennaio 2002 vivo con il mio ragazzo (fidanzati da 10).Inizialmente ho preso molto male questo cam biamento (a me non piacciono i cambiamenti radicali in genere...) ero traumatizzata dal lasciare i miei, soprattutto mia madre, che mi aiu ta e consiglia in tutto.Le responsabilità all'inizio mi sono sembrate soffocanti...si è aggiunto un altro cambiamento in seguito, dopo pochi mesi, ho perso il lavoro.Questo si è verificato nell'arco di 4 mesi, dur ante i quali non c'era giorno che non tornavo a casa nervosa e piangevo istericamente, avevo crisi violente nei confronti del mio fidanzato, l'h o picchiato anche una volta e avevo delle difficoltà respiratorie notevo li, durante le crisi...Ho iniziato a cercarmi un altro lavoro e nel frat tempo anche lui ha perso il suo...ho chiesto i soldi per tirare avanti a mia madre e lei mi ha aiutata.Dall'inizio dell'anno ad oggi, io mi chie do ogni giorno se tornero' serena e sicura come un tempo, oggi lavoro con una sostituzion maternità (altra insicurezza che si aggiunge),facendo un lavoro che non mi piace per niente in un ambiente di gente cafona. Lui, sta ancora cercand o da agosto.Il nostro rapporto è dolce e comprensivo (cerchimo di aiutarci a vicenda, lui mi ascolta e cerca di consigliarmi, ma a volte e giù a nche lui...) i rapporti sessuali sono calati parecchio, forse 1 al mese, nessuno cerc a l'altro e comunque io ho la testa altrove e sarebbe troppo una richies ta di impegno d'energie e concentrazione.Soffro di stipsi,tachicardie,cr isi di pianto improvvise seguite da risa,sono sempre stanca, ho pensieri sempre negativi,penso che gli amici/parenti non mi sopportino più, e gl i estranei non li sopporto, mi sembrano tutti degli esseri schifosi pron ti a fregarmi...mi sento una nullità, una che nella vita non combina nul la di buono, sono insoddisfatta.Mi sono iscritta anche ad un corso di in glese avanzato, per non essere sempre una mediocre...e ricoprire ruoli c ome la receptionist, che proprio non sento mio (in tutti i sensi!)Forse dovr > ei farmi aiutare da un analista...ho anche dei sensi di colpa/rimpiant i fortissimi nei confronti di mio padre,co quale non parlo più e non ho coraggio di guardarlo negli occhi.Prima lavoravo con lui,ma mi sentivo " prigioniera", volevo farcela da sola nel mondo del lavoro,me ne sono and ata ed è stato un lasciarsi molto crudo e definitivo, anche nel privato. Credo di avere grossi problemi proprio per il rapporto con mio padre. So no addirittura al livello che se chiamo a casa dei miei e risponde mio padre, metto giù...Perfavore, mi date un consiglio? Come devo procedere per RISOLVERE tutti queste problematiche interiori e d esteriori?Grazie per l'aiuto.

La tua lettera costituisce uno sfogo per tutte le cose che ti sono accadute. Hai veramente bisogno di mettere ordine nella tua vita. E' un momento critico ma puoi sempre ritrovare le risorse interiori per non lasciarti andare.
E' lodevole il tentativo di autonomia che hai compiuto ed è naturale avere dei sensi di colpa per qualcosa che hai lasciato alle tue spalle: c'è naturalmente bisogno di elaborare il rapporto con tuo padre. Hai anche bisogno di qualcuno con il quale dialogare: potrebbe essere il tuo partner ma credo che esistano dei conflitti e non so quanto può aiutarti. Uno psicologo potrebbe senz'altro aiutarti, ma è impegnativo da tutti i punti di vista (anche economico). Il consiglio è comunque di prenderti degli spazi tuoi per riflettere e provare a sistemare interiormente le tue cose. Devi riuscire a capire quello che vuoi in questa fase della tua vita, scegliendo delle priorità. Auguri.

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