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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 326 volte

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Silvia, 21 anni

Ventun'anni anni,studentessa.Il problema è il rapporto coi miei,difficile da descrivere in poche righe.Sin da adolescente ho sentito il peso di un'educazione restrittiva , che ha lasciato per molti anni poco spazio alle mie esigenze di ragazza,di adolescente e che ,se inizialmente mi faceva vivere un conflitto tra quello che volevo e quello che potevo fare o essere,poi si è risolto in una sorta di negazione della mia volontà. Ogni tentativo di ottenere maggiori libertà si scontrava con muri invalicabili e il prezzo da pagare per la minima concessione erano litigi e tensioni.
Tante volte mi sono sentita spenta e tante confusa e non sono riuscita a tenere tutto per me per cui ho cercato il consiglio di persone amiche che in realtà potevano capire poco. Ho sempre pensato che la svolta ci sarebbe stata quando fossi andata via da casa perchè affrontare dalle radici il discorso coi miei sarebbe stato profondamente autolesionista e ,probabilmente non risolutivo.
L'università mi ha dato modo di vivere lontano da casa. Ma nonostante i buoni risultati,dopo il secondo anno i miei si sono rifiutati di lasciarmi ancora vivere così attribuendo motivazioni fittizie. E sono cresciuti i controlli su quello che facevo quando ero via, sulle ore effettivamente spese in facoltà e quelle dedicate ad altro..L'"altro" era da tagliare.. Tutto è durato fnchè non ho conosciuto una persona piena di gioia e di voglia di vivere che si è innamorata della persona che aveva conosciuto nei due anni precedenti... Ma la sua presenza ha peggiorato le cose ,stare insieme era praticamente impossibile.E lì,quano ho pensato che tanto non potevo perdere più niente,ho preso la decisione di andar via,anche grazie ad una fortunata coincidenza. Finalmente sono stata ascoltata... E si è giunti ad un compromesso.
Ma ogni tanto mi rendo conto della complessità del carattere che ho sviluppato:a volte piango per sciocchezze,quando sono molto felice poi succede che spesso mi fermo e divento triste come se quella tristezza dovesse essere parte integrante dei momenti di gioia,e più di ogni cosa ho paura di mettermi in una storia,penso solo che ho perso la persona che mi ha voluto più bene di chiunque altra e che non sono stata capace di fare niente per tenerla con me. E non capisco se è stata solo colpa mia o se doveva finire così.Questo mi mette nella confusione più totale e non riesco dentro di me a chiudere completamente con il suo ricordo.
Non so in che termini pensare a tutto questo e non trovare una spiegazione mi mette in crisi.Cosa ne pensa? .

Cara Silvia, non ho capito bene quali sono stati i motivi per cui hai interrotto la relazione, ma di certo ho capito la tua enorme paura di affrontare la vita, i rapporti e di vivere la tua libertà. I problemi con i tuoi genitori, seppure reali, non possono più essere determinanti per le tue scelte, perchè sei maggiorenne e non hai motivo di sottostare a controlli e richieste eccessive, a meno che non sia proprio tu a proteggerti dietro la loro apprensione.
Mi sembra, infatti, che la tua famiglia abbia un ruolo di alibi con cui copri le tue difficoltà e i tuoi timori, e credo invece, che tu debba occuparti di questo. Devi approfondire la conoscenza di te stessa e scoprire le cause dei limiti che ti poni, del perchè credi di dover compensare ogni momento di felicità con il dolore, come se tu non meritassi una vita soddisfacente e gratificante dal punto di vista affettivo. Prova a spostare l'attenzione dai tuoi genitori e dai loro divieti, a te stessa e renditi conto di essere ormai adulta e, se vuoi, padrona della tua vita e delle tue scelte. Ti è rimasto il dubbio di essere stata la causa della fine della tua storia, ma, da quel poco che mi racconti, non si tratta di un dubbio ma di una certezza. Ho la sensazione che tu scappi dal confronto con una persona che vuole instaurare un rapporto con te, dando a te stessa una serie di giustificazioni che sono lontane dalla verità. Se ti osservi con obiettività e lealtà potrai scoprire quello che si nasconde dietro i tuoi atteggiamenti e, solo allora, potrai modificarli a tuo vantaggio.

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