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Famiglia allargata e maternitàtà (153223)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 397 volte

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Afrodite, 31

 

Gent.mo Dottore,
le scrivo per ricevere un consiglio legato ad un problema che scaturisce dalla mia situazione familiare. Ho 31 anni e ho una relazione che dura da un anno e mezzo con un uomo che ha una figlia (7 anni) nata da una precedente relazione.
Non frequento molto spesso la bambina (una volta alla settimana o ogni due), ma la sua presenza o, meglio, l'idea della sua presenza mi scatena profondi malumori, un senso di ansia e frustrazione che anticipa i nostri incontri. Tengo a precisare che il rapporto con lei è ottimo: è una bambina molto dolce ed educata che mi accetta completamente. Dal canto mio, invece, vederla è sempre un grosso sforzo anche se non le lascio trapelare nulla (tutt'altro!).
Ho provato ad analizzare il complesso sistema di credenze collegato a questa famiglia allargata. In primo luogo, credo che il mio disagio derivi dal fatto che ho la percezione di perdere tempo: lavoro spesso da casa, sto costruendo una carriera importante, faticosa, stressante, e dedicare tempo ad una figlia non mia mi fa pensare che spreco tempo che potrei dedicare ad altro.
Il secondo motivo credo sia da ricondurre al fatto che mi sento in difetto con il mio compagno per il fatto che lui è genitore e io no. Penso che se avremo un figlio per lui non sarà la prima volta e questo mi genera un'ansia importante e un senso di tristezza profonda. Temo di non essere brava e forte.
Mi capita molto spesso di vedere video di nascite, è quasi diventata un'ossessione e mi preoccupo del fatto di non essere forte come è stata la madre della bambina nel metterla al mondo. Immagino le mie emozioni durante la gravidanza e penso che per lui sarà un film già visto. Ho parlato di questi dubbi con il mio compagno, lui mi tranquilizza, ma non conta nulla sentirmi dire che sarà bellissimo.
Non intendo affrontare una maternità a breve soprattutto per motivi lavorativi, ma mi ritrovo sempre a pensare a gravidanza e parto. Quando vedo altri genitori provo un senso di smarrimento e angoscia: nel vederli stressati, penso che io non mi voglio ridurre così, d'altro canto invidio il loro coraggio.
Sta di fatto che tutte le volte che sono in presenza di bambini divento tristissima e mi rabbuio per più giorni. A breve ci trasferiremo in una casa più vicina alla bambina del mio compagno e io temo di non riuscire a reggere una presenza più frequente.
Mi chiedo: quali sono le cause e- soprattutto - come posso affrontare la situazione?
Non voglio scappare e sono disposta a guardarmi dentro e ad affrontare il problema.
Ringrazio anticipatamente

Gent.ma Afrodite,
la questione che mi propone è molto più diffusa e consueta di quanto creda. Avere un compagno con un'esperienza di paternità o un matrimonio alle spalle può far sorgere grandi insicurezze e gelosie.
Da quel che mi scrive al momento non si sente pronta ad affrontare una gravidanza, piuttosto desidera investire il tempo e le energie nella carriera. E in ciò non c'è nulla di male, non deve sentirsi in difetto verso il suo compagno o il suo passato.
E' chiaro che nutre una forte gelosia verso ciò che lui ha già vissuto e condiviso con un'altra donna, ossia la paternità.
Si rassicuri, la nascita di un altro bambino sarà altrettanto emozionante e importante per lui. L'affetto che nutre per la prima figlia non può togliere nulla a lei o a futuri bimbi.
Si chieda piuttosto se davvero desidera vivere questa storia, con le responsabilità che presuppone.
E' sicura che avere una famiglia allargata è ciò che desidera?
Quando ha scelto il suo compagno, ha scelto conseguentemente tutto ciò che lo riguarda, compreso una figlia e le sue responsabilità genitoriali.
Se è ciò che desidera si goda il presente, la maternità poi sarà una scelta condivisa che le porterà grandi soddisfazioni e felicità. Non faccia paragoni e confronti con il passato, faccia solo le scelte che ritiene più opportune per il vostro bene.
Quando si sentirà pronta, affronterà la gravidanza e vivrà la bellissima esperienza della maternità.
Cordialmente, Dott.ssa Filomena Dongiovanni

 

(Risponde la Dott.ssa Dongiovanni Filomena)

Pubblicato in data 25/10/2012

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