Figlio che non esce più (154027)
Elena, 57
Gentile Dottore,
ho un figlio di quasi 21 anni. Fino alla 3 liceo si è sempre comportato normalmente(è sempre stato molto timido) pero' aveva amici, faceva sport andava a scuola; poi ha cominciato a non andare a scuola, è stato boccciato e ha cambiato scuola, si è iscritto
ad un istituto tecnico per ben 2 anni senza frequentare (in totale sara andato a scuola 30 giorni).
L'abbiamo portato per un anno dallo psicologo senza alcun risultato. Poi ha voluto iscriversi in na scuola privata e fare il biennio, ma anche qui ha frequentato qualche settimana scadenziata da varie assenze e poi non è più andato.
L'abbiamo convinto ad andare da uno psichiatra che gli ha prescritto dopaxin e alprazolam contro ansia e attacchi di panico.Per un pò è andato avanti poi doveva fare un test dallo psicologo ma non c'è stato modo di portarlo.Ha smesso le medicine perchè secondo lui era a posto.
Da circa un anno è in casa senza fare niente ( di notte gioca con videogiochi o col pc) e di giorno dorme.
Gli amici praticamente li ha allontanati (anche se per un bel po' di tempo hanno continuato a cercarlo).Ogni giorno mi sembra sempre peggio: mangia la sera con noi e di notte qualche merendina.
Non ha fatto neanche la patente (si era iscritto a 18 anni ma poi non si è presentato all'esame) Non sappiamo più cosa fare per tirarlo
fuori da questo stato.
Il mio medico mi ha consigliato il trattamento sanitario obbligato ma non ho il coraggio di fare una cosa del genere.
Cosa potete consigliarmi?
Grazie e cordiali saluti
Cara Elena,
potrebbero essere due le motivazioni che spingono suo figlio all'isolamento e alla chiusura verso gli impegni e gli altri: o uno stato depressivo o un disturbo d'ansia.
Ciò che intanto può fare, posticipando eventualmente un trattamento santario obbligatorio, è cercare di capire, con atteggiamento disponibile, sensibile e attento, cosa sia accaduto al liceo, quando ha modificato radicalmente la sua vita, abbaondonando amici, sport e studio. Potrebbe essere un evento che ha radicalmente modificato la fiduca in se stesso e negli altri.
Credo anche che debba agire con più decisione, aiutando suo figlio a trovare una strada per il suo futuro e sostenendolo nelle sue scelte. Qualora ad esempio decida di intraprendere un altro percorso formativo è importante che lei non gli permetta di abbandonarlo o di tergiversare. Esca con lui, cambi un po' le sue abitudini e non gli conceda di sprecare la sua vita davanti al pc.
Se non dovesse ottenere risultati allora dovrà nuovamente rivolgersi allo psichiatra che lo aveva in cura, in modo tale da agire con consapevolezza e conoscenza del caso.
Distinti saluti.
Dott.ssa Filomena Dongiovanni
(Risponde il Dott.ssa Dongiovanni Filomena)
Pubblicato in data 04/02/2013