Gelosia (009859)
Dorota, 31 anni
Sono fidanzata da 9 anni,
lui ha sempre dimostrato il suo sentimento a me. Abbiamo avuti alti e bassi,
sempre superati.Lui in questo periodo a causa di suoi problemi sta seguendo
psicoterapia presso una clinica (psicoterapeuta e un uomo) e naturalmente non
sono gelosa di lui.
Nella stessa clinica ha conosciuto una dottoressa anche lei psicologa.Il mio
ragazzo sta in cura da due dottori, uomo e donna con i quali ha rapporti direi
piu' di amicizia ,anche se mi viene direttamente negato da lui .Incontri con
lei non vengono comunicati a psicorapeuta-uomo perchè entrambi dottori
lavorano nella stessa clinica.Posso capire che sia chiuso un po' con me, ma
mi e difficile accettarlo; messaggini tipo da lui a lei (ti volevo e vorrei
parlarti...) che cosa possono lasciare immaginare i puntini?messaggi da lei
a lui(alla fine del sms lei gli manda baci).1)Puo' stare in cura da due psicoterapeuti?
2)E' normale che lui ha un rapporto di amicizia con lei?3)Perchè non
lascia uno dei due?4)Sono troppo paranoica?5)Che cosa devo fare?
Volevo puntualizzare che l' ho conosciuta, voleva una partecipazione da parte
mia nella cura.Io non mi fido di lei, non mi piace,loro si incontrano dovunque,lei
non ha uno studio suo , lui insiste che non c'e' niente.Sono sicura che lui
non mi tradisca, ma non possso sopportare quando la incontra o la chiama. Grazie.
Cara Dorata,
premettendo che non mi è chiarissimo il quadro della situazione, proverò
a rispondere alle sue domande.
1- Per ciò che riguarda l’essere in cura da due psicoterapeuti
contemporaneamente, le posso dire che ciò è possibile. Spesso
infatti si attua una “coterapia”, nella quale due psicoterapeuti
curano lo stesso paziente, andando ad agire su ambiti differenti del problema.
In questo caso i due terapeuti possono fare le visite contemporaneamente con
lo stesso paziente o singolarmente, in tempi separati. Non so se sia il caso
del suo fidanzato però, visto che da quello che lei mi scrive, non mi
è chiara la natura della relazione che ha con la psicologa.
2- Quando si è in cura da uno psicoterapeuta non si è “amici”
dello psicoterapeuta stesso. La relazione terapeutica che c’è tra
psicoterapeuta e paziente, impedisce che costoro siano “amici”.
Bisogna valutare se davvero vi è un rapporto di amicizia però
o se lei ha frainteso alcuni gesti che la psicologa e il suo fidanzato hanno
agito.
3- Come le dicevo sopra, è possibile che sia in coterapia con entrambi.
In questo caso l’essere in cura da tutti e due ha una funzione terapeutica
ben precisa ed è utile quindi che lui veda entrambi, come ha fatto finora.
Se la situazione non fosse questa, non saprei rispondere alla sua domanda.
4- Credo che lei si preoccupi della sua relazione e del suo fidanzato e che
si stia soltanto ponendo dubbi e domande non riuscendo a capire cosa le sta
capitando.
5- La situazione, da come la descrive mi sembra confusa. Non so per quale motivo
questa dottoressa voglia che lei partecipi nella “terapia” del suo
fidanzato, perché non ho idea di quale sia la situazione per la quale
il suo fidanzato sia in cura dalla dottoressa stessa. Il fatto che la dottoressa
non abbia un suo studio non è indice di cattiva persona o di poca professionalità.
Immagino comunque che veda il suo fidanzato per la terapia all’interno
dei locali della clinica in cui lavora. Sul “cosa fare” credo che
lei debba riflettere su che ruolo vuole avere in questa situazione. Potrebbe
ad esempio andare agli incontri con la psicoterapeuta ai quali è stata
invitata e comunicare il disagio che sta vivendo e vedere se è possibile
anche per lei contribuire nell’aiutare il suo fidanzato e nel contempo
chiedere proprio alla psicologa il perché di due psicoterapeuti, degli
sms, delle telefonate ecc. Lei, che è una parte attiva di questa situazione,
potrà spiegarle tutto dando risposta chiara alle sue domande.Spero di
esserle stata utile.
( risponde la dott.ssa Laura Duranti )
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