Gelosia (14630)
Paolo, 40 anni
Sto attraversando un periodo
della mia via molto confuso, provo sentimenti che non ho mai provato verso la
mia compagna, è un senso irrefrenabile di gelosia motivata dalla presenza
di un reciproco "amico" tale da mettere in crisi 17 anni di felice
convivenza, lei dice di non aver mai pensato di tradirmi ma il suo comportamento
e cambiato nei miei confronti, dice che lui la capisce meglio precisandomi sempre
che è un amico a cui confidarsi, io sono in una condizione di crisi totale,
dopo l'ennesimo litigio ho avuto la pessima idea di prendere una corda e di
sedermi sotto un albero pensando di farla finita dato che la mia vita senza
di lei non ha più senso ma pensando che ho anche due figli di 14 e 15
anni ho desistito dall farlo ma ora sembra che la situazione migliori ma mi
chiedo se dovesse succedere ancora e se la situazione precipitasse e non riuscirei
ad essere in grado di ragionare all'ultimo momento.
Ho paura di questo mio comportamento irrazionale ho paura di tentare altre stupidagini,
se la razionabilita una volta mi ha fermato la prossima crisi non so se saro
in grado di farlo.......
Caro Paolo, spesso si proietta se stessi in un'altra persona che diventa una
parte del sè. Succede perciò di credere che la chiusura di una
relazione importante non possa che portare ad una angosciante frammentazione
di se stessi con la precisa convinzione che non sia possibile alcuna esistenza
privata di quella presenza fondamentale. L'innamoramento come ogni forma di
fede non è discutibile, ma la qualità della vita e dei pensieri
deve costituire oggetto di accurate riflessioni.
Ed in un rapporto come il tuo, dove la relazione non è più un
contenitore, ma un inceneritore, necessita ponderare, prescindendo da ogni istinto
ed eccessi adolescenziali e da gesti estremi che sono un goffo e pericoloso
tentativo di fuga dal dolore, che non porta da nessuna parte.
Fermati e pensa oltre che ai figli anche a te stesso e cerca di evitare drammatizzazioni.
Dai periodi di crisi si cresce e si diventa migliori e la depressione è
sempre vitale se sappiamo uscirne migliorando. Il dolore cauterizza le ferite
e la ragione fa elaborare il lutto. Il problema non è perdere gli altri,
ma perdere se stessi.
( risponde la dott.ssa Lucia Daniela Bosa )
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