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genitori e figli (42226)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 503 volte

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Maria, 55anni (28.8.2001)

Sono Maria e vi scrivo perchè sono preoccupata per mia figlia. Ha 22 anni e studia Giurisprudenza all'università di Roma.Circa due anni fa, ha incontrato un ragazzo di cui si è innamorata veramente e che ora è il suo fidanzato; noi lo abbiamo conosciuto quasi subito e ne abbiamo avuto una buona impressione:un ragazzo a modo,discreto ed educato;non studia,ma possiede un'attività tutta sua,quindi è già indipendente.
Tuttavia,abbiamo saputo che praticamente non parla più con la madre da anni,e che adesso,praticamente non rivolge più la parola a nessuno dei suoi familiari.Dato che lui si confida anche con me,ho provato a chiedergli il perchè e lui mi ha risposto che da loro ha avuto sempre e solo dispiaceri e che man mano ha smesso di rispondere alle loro cattiverie,fono a quando,adesso,non riesce più neanche ad aprire bocca,è come se fosse bloccato.Vive ancora con loro,ma cerca di non incontrarli mai:va a casa solo a dormire e pranza e cena fuori,con la scusa del lavoro;la domenica fa la stessa cosa,rifugiandosi dai parenti o da noi.La madre ha provato a chiedere l'aiuto di mia figlia e lei ci ha provato,ma niente,alla fine la sua bocca non emette suono.
Mia figlia soffre per tutto questo,anche perchè teme che un giorno questa grossa lacuna che lui si porta dietro potrà minacciare anche la loro unione.Ultimamente,poi,hanno avuto delle tensioni per delle banalità,ma ho notato che lui non riesce ad affrontare il minimo problema:appena si sente alle strette tergiversa,rimanda e si chiude,lasciando passare del tempo,senza in realtà aver affrontato nulla.Quando arriveranno i problemi veri come farà?
E mia figlia?Capisce perchè sono preoccupata? Crede che lui possa diventare un marito maturo e soprattutto un buon padre in futuro?Come possiamo aiutarlo a superare questi suoi blocchi e renderlo capace di affrontare le questioni che inevitabilmente gli si parano sul cammino?
Vi chiedo tutto questo perchè mia figlia ci soffre e perchè sono determinati ad avere un futuro insieme.
Grazie della disponibilità,spero in una risposta.

Gentile signora, condivido le sue preoccupazioni. Infatti, un sano rapporto con i propri genitori favorisce lo sviluppo di un'adeguata autostima che permette di affrontare le situazioni difficili che la vita inevitabilmente pone. Difatti lo stile comportamentale di ognuno si costruisce negli anni a partire dalle prime esperienze infantili vissute in famiglia, ed il rapporto di coppia è indubbiamente influenzato dalle storie personali dei partner. La relazione genitore-figlio non è però a senso unico, infatti, sembrerebbe che il ragazzo abbia molte difficoltà a separarsi psicologicamente (ed anche fisicamente) dai genitori, pur avendo con loro una relazione negativa.
L'aiuto offerto da lei e sua figlia lo ritengo molto utile, ma in questa situazione di profondo conflitto che si trascina da tempo, non credo sia sufficiente. Sarebbe invece necessario un colloquio clinico con uno psicoterapeuta che, dopo aver approfondito il problema, consiglierà il tipo di intervento più appropriato.

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