Genitori separati (102378)
Marta 36
Salve, cerco aiuto da un esperto per capire alcune cose sull'atteggiamento di mia figlia di 6 anni. Sono separata e sia io che il mio ex marito viviamo un'altra storia: io convivo, mentre lui ancora no. Delle volte succede che mia figlia non vuole parlare con il padre per telefono e sembra piuttosto scocciata; ha 6 anni, ma è molto intelligente. A casa con il mio compagno è serena, lo accetta, gioca, dialoga con lui e a volte se mi avvicino, lei subito precisa che: "Cri è mio". Io chiedo aiuto per capire perchè quando il papà la cerca, lei lo rifiuta; voglio cercare di capire come mi devo comportare per far si che mia figlia cresca serena, anche se immagino come si possa sentire lei. Spesso mi faccio dei sensi di colpa, perchè convivo. Cosa devo fare per far capire a mia figlia che anche se il suo papà non vive con lei, le vuole bene lo stesso? A volte lei, se deve andare con il papà, preferisce restare a casa oppure se va lo dice al mio compagno, aggiungendo: "Cri, torno più tardi". Cosa devo fare, come mi devo comportare? Devo sgridarla quando rifiuta il suo papà? Vi prego aiutatemi, non voglio far crescere mia figlia con dei traumi. Grazie.
Le situazioni che riguardano la separazione tra genitori spesso comportano alcune problematiche psicologiche per i figli, come quelle che espone nella sua lettera. Chiaramente tutto dipende da come è avvenuta la separazione, che cosa è stato spiegato a sua figlia circa i motivi della impossibilità di continuare a stare insieme tra i genitori, specialmente chi è il nuovo compagno della mamma. Far luce su tali questioni, probabilmente potrebbe spiegare molto del comportamento di sua figlia e il motivo attuale del rifiuto del padre. Il rifiuto comunque potrebbe avere origine dal senso di abbandono provato nel momento della separazione e dalla mancata rassicurazione della continuità del rapporto con il padre. Per rimediare occorre ripristinare la comunicazione e il dialogo affettivo tra padre e figlia, che non può risolversi solo parlando e convincendola di dover accettare la figura del padre (sarebbe solo una sorta di imposizione), ma passare più tempo, facendo qualcosa insieme (una gita o qualcosa del genere) che ripristini la relazione e il riconoscimento affettivo reciproco.
(risponde il Dott. Renato Vignati)
Pubblicato in data 30/10/07
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