Insicurezze e paure in amore (122352)
Katia 28
Salve a tutti! Vi leggo spesso e oggi ho deciso di affidarmi a voi. Ho finito un anno e mezzo fa una storia di 6 anni molto traumatica, che mi ha lasciato molte insicurezze. Lui era molto problematico, io tendevo a dare molto e a ricevere poco, non per cattiveria, ma perchè era un cocainomane. Dopo tanto tempo finalmente ho incontrato un ragazzo di 30 anni, che mi ha colpita molto. Prima era un amico virtuale per lavoro, poi ci siamo incontrati ed è stato feeling. Ci siamo solo baciati. Lui abita in una città diversa dalla mia, ha un lavoro molto importante che gli porta via del tempo, senza orari fissi, in più storie finite male. Ci sentiamo per ora e sembra andare bene, tranne il fatto che sia molto più io a cercare di lui che il contrario. Lui mi dice di essere interessato, di stare bene, ma che sbaglio a misurare il suo interesse con le chiamate, perchè lui non può darmi questo. È difficile, ho paura di lasciarmi troppo andare. Lui mi ha chiesto pazienza, vuole andar piano, per non partire e prendere una botta. Mi ha chiesto aiuto per gestire una storia a distanza che lui non ha mai avuto. Mi ha chiesto di capire i suoi ritmi. Alla fine lui vuole essere più corteggiato che corteggiare. Io non so cosa fare, non so come conquistarlo sul serio, se chiamarlo ancora o no, se aspettare lui e le sue mosse, o essere semplicemente dolce e affidabile, come in realtà sono. Mi consigliate perfavore? Io ho 28 anni.
Cara Katia, le cose devono nascere e svolgersi nella maggiore spontaneità possibile e nei tempi che saranno necessari. Si dice al "cuor non si comanda" e in parte è vero, com'è altrettanto vero che una relazione arriva per ognuno dopo un viaggio di vita in cui ha vissuto e sintetizzato da solo. Non è facilissimo comunicare, nè riuscire a trovare un sano equilibrio epurato da compromessi castranti. Occorre perciò lasciare che la naturalezza sia il sottofondo semplice di quel che si fa, senza gravare il rapporto di congetture e ipervalutazioni. Ti va di chiamare, chiami, senza rifletterci e contorcerti per trovare la soluzione ideale e accettando ovviamente che l'altro possa gradire o meno la tua telefonata. Incontrarsi significa anche verificarsi e capire, superando le difficoltà di avvio, se c'è la base per poter produrre un gratificante "stare insieme". Non è una strategia a fronte di un'altra che cambia le cose, ma la volontà di incontrare l'altro e scoprendo di volerci rimanere insieme.
(risponde la Dott.ssa Lucia Daniela Bosa)
Pubblicato in data 27/07/08
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