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La morte della moglie e mamma (140768)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 378 volte

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Massimo 45

Non so come rispondere a mia figlia (9 anni a gennaio). La mamma è ammalata di cancro epatico, sta conducendo una vita abbastanza normale, è sottoposta a chemio tutte le settimane non ha grandi effetti collaterali. I medici descrivono la situazione grave. Ieri sera con le lacrime agli occhi, mia figlia mi ha detto " e se la mamma muore?" Io le ho chiesto cosa la portasse a pensare questa cosa. Sono stato capace di dirle che non doveva pensare a ciò, che non doveva preoccuparsi. Ma è la stessa cosa che penso io tutti i giorni. Come posso prepararmi e preparare soprattutto una bimba così piccola?
Grazie. Massimo

Caro Massimo, è proprio una situazione dolorosa, dolorosa al punto da lasciare senza parole. Senza parole da dire, senza parole che leniscano una grande angoscia, lasciandoti con mille domande e nessuna certezza. Deve essere veramente difficile affrontare tutto questo, da solo! Spero che sia sostenuto a sufficienza da parenti e amici. Ma spesso non basta neanche questo, perché capita che le persone non sanno stare accanto, a chi vive queste situazioni estremamente difficili. La malattia e la sofferenza, spesso costituiscono fantasmi spaventosi. Succede quindi che oltre a tutto il carico, si rimane anche soli. Mi sembra oltretutto che, nel suo caso, la cosa più complicata sia la non chiarezza della situazione. Infatti, dice che sua moglie ha un “cancro epatico”, ma conduce una “vita abbastanza normale”, è sottoposta a chemioterapia ma “non ha grandi effetti collaterali”, nello stesso tempo i medici “descrivono la situazione come grave”. La condizione è in un modo, ma sembra in un altro, i medici e le cure portano in una certa direzione, ma all’apparenza tutto sembra immutato. Ci sono dati e parole contraddittore, da non sapere a cosa credere e quale sia la realtà. Questo disorienta molto e induce a potersi illudere che va tutto bene e comunque che ci sarà un lieto fine. Nello stesso tempo, c’è una parola che gira nel suo cuore Massimo e in quello di sua figlia: “cancro”. Una parola troppo spesso nella bocca del dolore delle persone, spesso usata e abusata, una parola che attiva tanti fantasmi e paure, così prossima e parente del lutto.Comprendo che tutti i giorni si chieda se sua moglie morirà e comprendo anche che sua figlia le chieda “e se la mamma morirà?” e mi dico che sicuramente anche sua moglie, si chiede la stessa cosa. Sua figlia lo sente nell’aria, nella vostra mente e qualunque cosa le dirà, non servirà a rassicurarla. Perché tutti pensate alla morte, vi interrogate su essa. L’unica cosa che può fare è accompagnarla nella vita, in qualunque evento capiti, compreso la malattia e l’eventuale dolorosa morte di questa donna, per voi tanto importante e amata. So che vuole evitargli questo immenso dolore, ma per quanto si sforzi, non potrà. Le cose vanno avanti da sole e non le si può controllare, così come non si può evitare che la bambina si ponga delle domande legittime. Il primo passo, consiste col parlare con sua moglie e confrontarvi su quello che state sentendo voi, sulle paure, i pensieri, le fantasie. Non dovete smettere di essere una coppia, neanche in questo momento e tanto meno una coppia genitoriale. E’ importante che voi riusciate a stare con le vostre angosce ed i vostri fantasmi, per poter poi parlare con vostra figlia e sostenere le sue. Non è necessario dire chissà cosa, è già molto importante aprire uno spazio di dialogo su questo tema così difficile, farle capire che se ne può parlare, che voi l’ascoltate e la sostenete in qualunque cosa lei stia sentendo. Questo è un passo fondamentale. Non si può negare una realtà che può essere possibile, anche se lo si fa per alleggerirla, perché s’induce ulteriore confusione. Lei sente parlare di cancro e percepisce la vostra angoscia, dirle che la madre non morirà assolutamente e che deve stare tranquilla, è come negarle le sue sensazioni. Forse il messaggio più rassicurante e corretto è farle capire, che qualunque cosa succeda non è sola, qualunque dolore dovrà affrontare, lo affronterete insieme, qualunque evenienza accadrà, in un modo o nell’altro, verrà affrontata e superata. Caro Massimo, le mie parole le suoneranno difficili sicuramente, perché permettersi di pensare tutto questo, comporta accettare questa eventualità e accettare che la persona che ci sta accanto potrebbe morire. E una realtà difficile e talvolta intollerabile, lo capisco bene. Prenda in considerazione l’ipotesi di farsi supportare da un professionista, per questo momento così difficile e penoso, potrebbe essere di sostegno all’intera famiglia! Abbraccio lei e tutta la sua famiglia.

(Risponde la Dott.ssa Costantini Sabrina)

Pubblicato in data 23/12/09
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