Madre sola (006756)
Barbara, 32 anni
Sono una donna di 32 anni
che ha una splendida bambina di un anno, avuta da un uomo, all'ora collega,
conosciuto, al termine di un brutto periodo determinato dall'acuirsi di un disturbo
alimentare e dalla chiusura di una storia d'amore determinante. Credevo con
lui di poter vivere senza amore compensando il sentimento con la sicurezza e
la stabilità. Ma tale rapporto non si è rilevato nè sicuro
nè stabile al punto di rinunciare ad esso al quarto mese di gravidanza.
Ora ho paura.
A 21 anni mi sono separata da mio marito dopo 7 mesi di matrimonio. Era stato
un matrimonio non voluto da una settimana prima dalla data prevista ma non ho
avuto il coraggio di rinunciare nè di deludere i miei genitori.
Sono tornata a vivere a casa con loro e sicuramente è stato proprio questo
il mio sbaglio, ristrutturando un piccolo appartamento sotto il loro. Sposandomi
avrei voluto la mia libertà ma sono finita da una prigione ad un'altra.
Ora vivo con mia figlia che non sembra mia figlia ma la figlia dei miei genitori.
Lavoro e la bambina la tiene mia madre e mia sorella. A volte ho paura che non
mi amerà mai abbastanza. A volte sembra che tenga più a mia sorella
che a me. E dire che io vivo per lei e la amo così tanto. Mi sento soffocare
dalla loro presenza meravigliosa quando la vuoi ma a volte troppo pesante.
Non posso quasi decidere per mia figlia tantomento credere di poter andare in
vacanza separandola da loro. Vorrei metterla al nido ad es. per farla crescere
insieme ad altri bambini ma loro non sono d'accordo. Non posso girare "nuda"
per casa perchè ogni tanto mi ritrovo qualcuno per casa nessuno bussa
chiunque può entrare ed uscire quando vuole eppure io li amo tanto ma
non so come fare. Vorrei tanto andarmene e cercare una casa vicino alla loro
ma non così tanto per poter finalmente vivere la mia vita...ma a volte
credo non sia giusto per la piccola. Loro dicono che non soffrirà nemmeno
della separazione dal padre perchè ci sono loro che la amano non vi sembra
sbagliato?
Credo anche che se un giorno incontrerò qualcuno da amare e sentirmi
amata, forse questa presenza verrà meno ma non so più cosa è
giusto e cosa non lo sia. Vi ringrazio per quanto potrete fare.
Quello che si può
fare nella situazione di "invischiamento" che si è creata intorno
alla sua bambina, ma anche intorno a lei, è di cominciare a porre qualche
distanza e confine dall'eccessiva confusione, anche di ruoli e di responsabilità.
Deve prendere il coraggio di affermare il diritto ad uno spazio personale, suo
e della sua bambina, in cui gli altri non devono entrare.
Solo così può affermare il suo ruolo di genitore e di chi, in
realtà, ha la responsabilità della crescita e dell'educazione
di un bambino. Una volta che sono distinte le posizioni di ognuno, allora si
può anche avere momenti di apertura e scambio con gli altri familiari,
nei tempi e negli spazi che lei stessa stabilisce.
Questa è l'unica strada che ha davanti. Occorre decisione e fermezza,
e forse coraggio, per una scelta del genere, altrimenti permane la confusività
e il disagio.
( risponde il dott. Renato Vignati)
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