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Menzogne?? (53687)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 463 volte

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Mary, 38 anni, 28.10.2002

Qualche mese fa ho incontrato per lavoro un uomo piuttosto famoso, di 15anni più grande di me, sposato con 2 figli grandi.
Anch'io sono sposata, ma è iniziata una storia. Da subito lui ha detto che io ero la svolta della sua vita, la donna che aveva aspettato per tutta la vita (naturalm il suo matrimonio era fallito, restava in piedi solo perchè lei gli faceva pena. Vivevano lontani e lui tornava dalla moglie solo il fine settimana).
Ci ho creduto. Sono stata a un passo dal mollare mio marito.
Ma troppe cose non quadravano. Lui aveva scatti di aggressività improvvisi e terribili (per motivi assolutamente sciocchi e futili), e ho capito anche che la situazione nella sua famiglia non era quella che credevo.
Inoltre nel momento in cui io ho chiesto spiegazioni, è sparito per 1 lungo periodo. Quando è tornato, però, era dolce e innamorato come sempre. Al punto che, davanti al mio sogno di avere un figlio, mi ha detto che desiderava la stessa cosa con tutto se stesso e si è perfino spinto al punto di non prendere precauzioni.
Poi ho saputo che frequenta giri equivoci e ho pensato che certi suoi atteggiamenti derivassero da uso di cocaina, così come quello che provava nei confronti del mondo intero: amarezza, senso di persecuzione, continui discorsi sul male che gli avevano fatto le persone, esagerazioni sul suo ruolo, sul suo lavoro, sui suoi meriti e la sua figura, ecc.
Di me, anche se si diceva innamorato, non voleva sapere niente: nè della vita precedente, nè di quella attuale.
Mai mi ha fatto una domanda su di me o sui miei rapporti con mio marito, per esempio. Si accontentava di un paio di telefonate di pochi secondi al giorno, in cui diceva: "Volevo solo darti un bacio", e metteva giù. Ogni tanto ci vedevamo, facevamo l'amore, e lui, che al telefono mi diceva oscenità su tutto quello che mi avrebbe fatto se fossi stata lì, su quanto era virile e "potente" in quel momento, poi non riusciva ad avere un'erezione.
Ma il bello è che sembrava non accorgersene affatto! Continuava come poteva e dopo era tutto fiero come se fosse stata una cosa normale....
Ora, dopo che gli ho raccontato quello che avevo saputo di lui (con molta dolcezza, specificando che non ci credevo), si è arrabbiato come un pazzo, ha aperto la porta ed è andato via. A nulla è valso chiamarlo, dirgli che lo amavo, mi ha chiesto di lasciarlo stare ed è sparito.
E tutto il suo grande amore? La vita che voleva fare con me? Diceva che aveva messo in vendita la casa che aveva con la moglie e dovevano comprarne 2 separate...
Bada bene che io non gli ho chiesto nulla. Ci sarei stata anche senza grandi dichiarazioni d'amore. Anzi, quelle mi spaventavano, stavo sempre a dirgli "piano, aspetta a dirmi 'ste cose, come fai a dirmi ti amo se mi hai visto solo 2 volte?!".
Sembrava non avere nessun contatto con la realtà. E poi mi è rimasto pure un dubbio: che abbia pensato di "usarmi", visto che per lavoro potevo tornargli utile.
Ma fa così male.... Cosa ne pensi, amico/amica psicologo/a?
E pensare che io, dopo anni di psicoterapia, credevo di essere capace di capire le persone. ..
Ma uno così,la persona più dolce che io abbia conosciuto e contemporaneamente quella che mi ha umiliato di più con partacce, non l'avevo mai conosciuta....
Ciliegina sulla torta: durante l'ultimo colloquio mi ha detto che dalla settimana seguente al lavoro non sarebbe più andato (mandato via x motivi "politici") e dopo 3 settimane, facendo il suo numero, ho scoperto che è ancora lì, e non è vero niente!!!
Ma perchè?? Io sul lavoro non gli ho mai telefonato, solo sul cellulare...
Niente ha un senso, e in questa confusione perdo la bussola anch'io....
Grazie cmq, e scusatemi per lo sproloquio

Cara Mary la mia risposta è un incitamento a prendere le distanze da questa vicenda in tempi più brevi possibili.
Hai avuto la sventura di trovare sulla sua strada una persona, per usare un eufemismo, problematica ma, ha poca importanza scoprire che la sua l'instabilità è frutto di assunzione di droghe o sapere che si tratta di una persona emotivamente instabile per accadimenti successi nei sui primissimi anni di vita o durante lo sviluppo evolutivo, quello che conta è che quella che mostrava non era la sua vera faccia.
Non conosco la storia affettiva con tuo marito, ma quello che ti è successo capita molto spesso. Forse presi dalla quotidianità perdiamo di vista l'obiettivo iniziale per il quale decidiamo di diventare coppia. Trasformiamo il nostro stare insieme in un aggregato d'impegni d'assolvere. Il tempo per la coppia diventa sempre più rarefatto. Incominciamo ad accusare la stanchezza, ci sentiamo delusi e sempre più convinti che il nostro uomo o la nostra donna non sono più attenti alle nostre esigenze come lo erano all'inizio.
La realtà è che smettiamo di progettare per la coppia, smettiamo di stare insieme in modo tenero, il gioco non fa più parte della relazione, le coccole e i moti istintivi vengono repressi, la sessualità viene relegata a ruolo di Cenerentola e intanto gradualmente ci si ritira dal gioco e la comunicazione diventa sempre più difficile. Diventiamo spigolosi, basta un niente per sentirci pieni di risentimento verso chi ci sta vicino e la cosa più grave è che il più delle volte la colpa dell'allontanamento la diamo all'altro.
Tutto questo per dirti che forse anche tu ti sei trovata in un momento di solitudine interiore e il primo fondo di bicchiere che hai trovato ti è sembrato un diamante.
Il mio consiglio è quello di non sprecare ancora tempo prezioso a cercare di capire la natura della persona che è venuta a scombinare la tua vita ma spendi le tue energie per cercare, se ancora ci sono risorse da dove poter attingere, di riattivare il rapporto con tuo marito. Auguri.

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