"Molestie" sul lavoro?(12579)
Anna, 29 anni
Da tre anni ho una relazione con un uomo, conviviamo da due. Le storie avute
in passato sono sempre finite a causa mia: una mia amica sostiene che io non
sia mai stata capace di scegliere quello giusto per me. Ho creduto per molto
tempo di averlo finalmente trovato e la mia storia attuale è stata bella
e gratificante sotto ogni punto di vista fino a quando non ho conosciuto, sul
luogo di lavoro, un mio superiore, sposato e con figli. Lui ha iniziato a corteggiarmi
molto blandamente, tastando il terreno per cercare di capire se poteva fidarsi
e mettendo subito le mani avanti sul fatto che non aveva intenzione di cambiare
la sua vita. Il suo gioco di seduzione è stato un lavoro lungo e paziente
e per un po' sono riuscita a resistergli. Alla fine però ho ceduto, mi
sono o ho creduto di essermi innamorata di lui, ho cercato di tenerlo a distanza
confidandogli cosa mi passava per la testa e dicendogli che non avevo intenzione
di tradire il mio compagno e che in passato non mi era mai successo. Eppure
alla fine è riuscito a convincermi, c'è stato un breve e squallido
amplesso, cui sono seguiti terribili sensi di colpa, depressione e una ricaduta
nei problemi di anoressia che avevo avuto in passato. Poi piano piano sono riuscita
a superare la cosa, non a perdonarmi per quello che ho fatto ma almeno a cercare
di non pensarci più. Ho detto al mio collega che non sono il tipo da
relazione clandestina, né da rapporti sessuali occasionali. Lui all'inizio
ha accettato la cosa, rispettando la mia volontà di allontanarmi, poi
ha ricominciato a scrivermi lettere, a telefonarmi, a cercare di toccarmi e
sedurmi ancora sul posto di lavoro, con il forte rischio, peraltro, che qualcun
altro ci vedesse. Non so più che cosa fare, non posso rinunciare al lavoro
che amo per questo. Ad essere sincera non credo si tratti di vere e proprie
molestie sessuali perché il mio collega mi piace, penso spesso a lui.
Eppure con il mio compagno sto bene. Potrebbe essere la mia profonda insicurezza
a spingermi fra le braccia dell'altro? Il bisogno di conferme? Sono sempre stata
sessualmente aggressiva, ma timida e insicura nella vita sociale e lavorativa.
Per favore datemi un consiglio, ne ho bisogno.
La prima cosa da seguire è senz'altro il tuo mondo dei sentimenti, quelli
più stabili che ti danno sicurezza e stabilità, mentre gli altri
impulsi, che ti procurano malessere e sensi di colpa, sono da contenere.
Una seconda considerazione riguarda le strategie seduttive utilizzate dal tuo
collega, sono scorrette e forse rasentano la molestia. E' un modo di corteggiare
"pesante" che ti ha portata a cedere in una situazione, come tu la
definisci, "breve e squallida" che ti ha lasciato molto male.
C'è una parte di te che rifiuta consapevolmente tali pressioni perché
ti procurano agitazione e disagio, mettendo in discussione la tua vita normale,
"bella e gratificante", con il tuo compagno (e credo anche che non
vuoi lasciare per una relazione che si prospetta molto incerta).
Allora, perché scegliere il disordine affettivo, l'irrazionalità
e l'istinto aggressivo? E poi, di quali conferme ancora hai bisogno?
Diventare più maturi e acquisire sicurezza può assumere il significato
di fare qualcosa di positivo per se stessi, evitando le situazioni troppo stressanti
e poco gratificanti.
( risponde il dott. Renato Vignati )
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