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Morte madre (006873)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 334 volte

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Mirko, 44 anni

Gentilissimi esperti,
circa un mese e mezzo fa è morta mia suocera dopo anni di sofferenze. Da quel momento per mia moglie l'unico pensiero è il padre. Ormai praticamente non esiste più nè vita familiare nè vita affettiva. Ella è tutta protesa verso il padre (che a volte mi pare sia un pò infastidito delle troppe attenzioni della figlia).
Il problema maggiore è che lei pretende che io "sposi" la sua causa. In pratica il suo volere è questo: "io devo stare con mio padre, che a te piaccia o meno. Se vuoi che il nostro rapporto possa continuare devi accettare le mie condizioni. Prendere o lasciare". Per meglio comprendere tutta la situzione credo sia opportuno chiarire che il nostro matrimonio dura da 16 anni e che sino ad oggi è andato tutto sommato bene. Purtroppo mi rendo conto adesso che per accontentarla, ho permesso che in tutti questi anni lei rimanesse con il cordone ombelicale attacato ai genitori. Si sentivano al telefono almeno dieci volte al giorno (abitiamo a 500 metri di distanza) e non c'era giorno che lei non andasse dai genitori (anche più volte al giorno).
Con la scusa che entrambi non godevano di ottima salute (soprattutto la madre) abbiamo vissuto tutta la nostra vita coniugale con questo "condizionamento". Come dicevo all'inizio adesso questo rapporto di unione si è ancora di più rafforazato. Tutti quelli che ruotano intorno a noi (amici e parenti) si sono resi conto dello strano comportamento di mia moglie, ma purtroppo tutti, dopo averla ascoltata mi danno la stessa risposta "abbi pazienza ma non sente lacuna ragione.
Forse il tempo la farà cambiare". Io sono un tipo paziente ed accomodante ma adesso non riesco più ad assecondarla perchè il mio grande timore è che con il passare del tempo la situazione sarà sempre più tragica. Per meglio comprendere la situazione vi riferissco un comportamento di mia moglie: da sempre tutti i sabato uscivamo a cena con i nostri amici. Da quando è morta la madre, per non lasciare il padre solo, non siamo più usciti ed inoltre ia moglie per evitare che gli amici ci invitino, li ha allontati arrivando perfino a non rispondere al telefono. E questo comportamento vale anche per gli altri casi: andare a fare shopping, andare al mare o in campagna, ecc. In prativa è come se mia moglie si voglia sostituire alla madre morta. A questo punto vi chiedo: cosa devo fare? devo accettare il diktat di mia moglie o devo ribellarmi? Come faccio a fargli capire che sta sbagliando o meglio che a me il suo comportamento non va bene? Vi prego datemi una mano perchè non sono quanto ancora potrò resistere a questa situazione. Il mio primo istinto è quello di mollare tutto e scappare il più lontano possibile e ricominciare una nuova vita.
PS. Purtroppo credo che non lo farò mai perchè sono molto razionale e penso sia al futuro di nostra figlia (14 anni) che al lavoro (occupo un posto di massima responsablità nell'azienda familiare con i miei fratelli). In attesa della Vostra gradita risposta, cordialmente vi saluto.

Se da una parte è comprensibile che sua moglie sia così dipendente dal padre, dall'altra appare un attaccamento che si sta consumando in modo troppo morboso, soprattutto per le conseguenze.
Evidentemente, la morte della madre ha attivato delle colpevolizzazioni che si esplicano in comportamenti relazionali di attenzione e "devozione" verso il padre. In ogni caso, è trascorso un tempo relativamente breve dall'evento della morte della madre e c'è da attendere che il dolore e il disorientamento si esauriscano affinché si ristabilisca un clima di maggiore lucidità e capacità di analizzare la situazione che si è prodotta nel frattempo. Inoltre, deve realizzarsi una sorta di elaborazione del lutto e di distacco dalla sofferenza che si è verificata perché tutto possa ritornare come prima.
Naturalmente c'é da affrontare realisticamente la condizione di solitudine e precarietà che vive il padre trovando insieme delle soluzioni. Solo così, con buona probabilità, sua moglie potrà ritornare alle condizioni precedenti e rendersi conto da sola la realtà che sta vivendo e le difficoltà che si sono create in relazione ai suoi comportamenti.


( risponde il dott. Renato Vignati )

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