Pubblicità

Padre alcolizzato

0
condivisioni

on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 561 volte

1 1 1 1 1 Votazione 0.00 (0 Voti)

Cinzia, 40 (100)


La mia Storia: Problema: Il mio compagno 45 anni evita di assumersi qualsiasi responsabilità altrimenti si sente oltremodo colpevolizzato. Non fa scelte, non ha obiettivi. Adesso non lavora, ma prima ha sempre lavorato come se fosse l'unica cosa utile nella vita.
Ha cura maniacale di non sporcare, di sistemare, di ordinarsi ma in modo minimo, mette sempre gli stessi vestiti e li tiene pulitissimi per settimane... si lava ma non ha nessuna pretesa di apparire al meglio. Socializza pochissimo. Non parla di suoi pensieri, dice di non sognare di notte. Non fa riflessioni su eventuali comportamenti sbagliati. A seguito di un aggravamento della salute adesso da due mesi rimane sempre sdraiato sul divano a guardare la televisione.
Non legge mai, ha solo la terza media, ma a parte un breve periodo in cui ha affrontato un corso di specializzazione, non ha mai avuto interesse per acculturarsi. Anche per il corso, quando doveva studiare, non si faceva mai vedere da me. Ha concluso quella formazione con ottimo esito, ma poi è ricaduto nell'apatia.
A parte i problemi di salute, il suo non voler approfondire niente e aver paura di sbagliare sempre è dovuto anche ai primi 8-9 anni in cui il padre alcolizzato lo picchiava e lo accusava di dire bugie, di sbagliare sempre e altri pretesti sempre per poter inveire in modo violento su di lui.
Adesso ogni volta che deve dimostrare qualcosa (tipo la frequenza del corso) lo fa in modo puntiglioso come se avesse paura che qualcuno potrebbe dimostrare il contrario.
Tutto questo ha ripercussioni sulla vita di coppia e anche se è molto attento, e cerca di fare il massimo per me, non dimostra nessuna attenzione in modo diretto, non ha gesti di affetto, abbracci, carezze. All'inizio di più, poi qualche mese fa gli è morto il cane che era l'unica ragione per cui guardava un po' avanti... ma adesso prova fastidio per anche rarissime esternazioni di affetto.
Davanti agli altri è più facile che si sciolga un po'.
Volevo sapere se sarà sempre così, oppure in questi casi è possibile assumere comportamenti che possono riequilibrare i suoi timori, anche solo ridurli un po'...
Ovviamente non vuole parlare di psicologia e psicoterapeuti.Lui sa di avere un problema, ma non vuole sentirsi analizzato.
Quindi...?
Grazie e buon lavoro


Gentile Cinzia, lei chiede aiuto ma non per se stessa. Purtroppo in psicologia deve partire tutto dalla persona che sta attraversando un momento difficile, altrimenti non può cambiare nulla. Chiede come comportarsi, ma se il suo compagno non ha la spinta interiore a migliorarsi e migliorare la propria situazione, qualunque sua strategia cade nel vuoto. Cerchi di parlargli ancora, lo inviti a fare un tentativo, giusto per provare, per vedere se si smuove qualcosa... Se lui non fa nulla per cambiare la situazione, non può fare nulla neanche lei. L'unica cosa, magari per smuoverlo un po', potrebbe essere minacciarlo di lasciarlo e andare via se continua in questo modo. Ma dato che lei riferisce uno stato di apatia pressocchè totale, non so quanto possa servire. Certo è che continuando così finirà per trascinare giù anche lei, e sarebbe il caso che lui lo sapesse e sapesse che lei non è disposta a morire dentro per stare vicino ad una persona che le mostra indifferenza.

 

.


(Risponde la Dott.ssa Agnese Tiziana Magno)

Pubblicato in data 21/04/2015

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

Quanto sei soddisfatto della tua vita?

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

Raptus

Il raptus (dal latino raptus, "rapimento") è un impulso improvviso e di forte intensità, che porta un soggetto ad episodi di parossismo, in genere violenti, i q...

Anomia

L' anomia è un deficit specifico della denominazione di oggetti, presente in diversi gradi nell' Afasia, mentre le altre componenti del linguaggio risultan...

Maternage

In psicologia, il maternage è il complesso di atteggiamenti ed azioni implicati nel rapporto madre-figlio, soprattutto nei primissimi anni, che possono essere i...

News Letters

0
condivisioni