Padre-figlia (13664)

Chiara 21

Buon giorno, ho un problema con mio padre. I miei genitori sono separati da quando avevo 3 anni. Mio padre sopratutto ha sempre sofferto la rivalità con mia madre e non si parlano da anni. Da un anno ho litigato con la famiglia paterna per un motivo banale: mio padre si era fatto male (non grave) e io avevo dei problemi in quel periodo e non sono riuscita ad andare da lui la sera stesa in cui è successo l'incidente, anche perchè due giorni prima mi avevano anche detto che quel giorno partivano per un week end in montagna. Mi hanno accusata di cose ingiuste (come che a me di mio padre non interessa niente, ecc.., mi hanno chesto indietro le chiavi di casa per non farmi piu andare la, e la macchina che mi avevano regalato per andare a lavoro ecc). Dopo questo episodio, dal quale sono uscita totalmente distrutta causa anche il mio carattere debole, ho cercato di andare incontro alla famiglia ma ho sempre rievuto risposte di freddezza, come se avessero aòzato un muro nei miei confronti. Con mio padre invece ho mantenuto un raparto di circostanza, io lo chiamo, gli chiedo di andade a mangiare insieme, ma da parte sua non c'è rispost, .non mi chiama mai, non mi risponde quando gli chiedo di vederc. Il rapporto piu difficile è con mia nonna paterna, la quale, sembra, mi abbia cancellato completamente. Ecco il mio male sta nel fatto che io non ho colpa di niente e che loro sono sempre state persone dall' animo cattivo e orgoglioso, non fanno altro che dirmi che a me interessasse più di mia madre che di mio padre. Io non so più che fare sopratutto con mio padre che non vuole fare il padre, ma che allo stesso tempo mi fa sentire in colpa per il fatto che non ci vediamo mai, anche se è lui che non vuole vedermi. Io mi sto seriamene ammalando per questa storia e non so piu che fare. Vi prego aiutatemi. Grazie.

Cara Chiara, l'errore è partito certamente dall'incapacità dei tuoi genitori di mediare e saper tenere conto della tua ventuale sofferenza e delle ovvie difficoltà che avresti dovuto affrontare. Per forza le cose si sono complicate e in famiglia ha finito con prevalere la rabbia e non c'è stata alcuna voglia di ritrovare la serenità. L'atmosfera emotiva è profondamente inquinata e l'episodio che è intercorso, che tu racconti, ne è in qualche maniera la spia. Quando il pozzo è avvelenato bisogna cambiar pozzo. Purtoppo in questo contesto è difficile pensare che la famiglia di tuo padre abbia risorse e capacità sufficienti per poter cambiare e incontrare te, le tue difficoltà e tuoi bisogni. Allora sei tu che devi con calma saper accettare la situazione per quella che è, tollerando le loro incongruenze senza dare loro troppo importanza. Non ti puoi rompere in mille pezzi perchè loro sono lì pronti con il martello a mandarti in frantumi. E' chiaro che non sanno e non possono darti di più e soprattutto che non avete un linguaggio comune. Loro continuano a vederti come la figlia di tua madre e quindi un'estranea e quando notano probabilmente quelle che sono delle normali somiglianze con lei perdono i lumi e consegnano a te la rabbia che non riescono più a consegnare a tua madre. Alla fine non esluderei che ti puniscono per non essere come loro, ma simile a tua madre. Più che forte devi essere distaccata e un po' superficiale e farti una bella corazza di tartaruga per ripararti dagli urti. Loro tutto sommato ti possono insegnare qualcosa di molto importante e cioè come la rabbia sia stupida e senza senso e come invece è sempre molto meglio sapere vivere l'altro con rispetto anche quando non condividiamo quello che fa. Perciò non fare il loro stesso errore e non stare lì a rimuginare sull'accaduto. E' successo, ma sono successe e succederanno altre cose. Scegli quelle di qualità e prendi le distanze dal brutto.

(Risponde la Dott.ssa Lucia Daniela Bosa)

Pubblicato in data 3/08/09
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