Papà (146815)
Andreina, 35
Salve,
sto per intraprendere una strada lavorativa e di vita che mi
porterà lontano dalla mia famiglia di origine. Mai avuto buoni rapporti
con mia madre, ma il pensiero di non rivedere molto presto mio padre mi
distrugge. E' come se lo stessi perdendo di già, forse perchè so che è
anziano e io andando per la mia strada non potrò aiutarlo quando ne avrà
bisogno e non potrò godermi gli ultimi anni della sua vita. Sono
dilaniata e alla mia età pensavo di avere un po' più coraggio e di aver
tagliato il cordone ombelicale. Sto male, mi sento dubbiosa su tutto. So
che ognuno deve vivere la vita che ha, ma ho già una paura tremenda di
vivere il futuro oltre che col dolore della non vicinanza anche con dei
rimorsi. Help!
Cara Andreina,
perché si tormenta tanto? Sensi di colpa, perché? Che altro dovrebbe fare, per suo padre?
Lei ha vissuto con lui per 35 anni, questo mi pare più che sufficiente. I genitori danno la vita ai figli, non ne sono padroni e i figli non devono sentirsi in debito per questo.
Credo che un buon genitore è soddisfatto se vede di aver fatto un buon lavoro e questo comporta vedere i figli sani, capaci, autonomi, anche affettivamente. Come può andarsene sereno, se pensa che lei senza di lui, non vive?
Ma poi, è proprio così? E' così tanto il dolore della separazione da lui?
Se è così, perché?
Credo che lei debba farsi delle domande circa il rapporto con i suoi genitori, con entrambe, su quanto le hanno dato e quanto non le hanno dato, sulla sua rabbia verso di loro. Sì rabbia, con sua madre emerge chiaramente e dovrebbe chiedersi perché, ma anche con suo padre c'è rabbia, questo suo attaccamento morboso infatti denuncia una svalutazione di sé e di lui, questa rappresenta una rabbia espressa in modo indiretto.
Mi chiedo molto, che ruolo lei abbia avuto nella dinamica familiare e nella dinamica di coppia dei suoi genitori, sembra che lei debba lasciare un fidanzato, più che un padre. Ci rifletta su e veda se le corrisponde.
Questo spiegherebbe perché è tanto difficile separarsi da lui e perché i rapporti con la mamma non sono buoni.
Mi chiedo anche, chi dei due le ha affibbiato questo ruolo e perché. Che succede se lei se ne va? Cosa succede alla coppia? Il suo timore qual è? E chi dice che deve assisterlo in fase di malattia e di morte?
Lei deve riprendere il proprio ruolo di figlia e lasciare fare a loro, la coppia genitoriale, lei ha diritto di andare e di non prendersi i carichi che spettano loro. E' tempo che voli via, le hanno già preso molti anni della sua vita e molta energia, ora deve impiegarli per sé, prima che sia troppo tardi.
Ognuno deve vivere la propria vita e le proprie responsabilità. Vedrà che se va via, il mondo non crollerà e neanche suo padre. Tanto meno lei!
In bocca al lupo
(Risponde la Dott.ssa Costantini Sabrina)
Pubblicato in data 24/04/2012