Personalità paranoide (146521)
Gentile dottoressa,
da quasi 10 anni mia mamma, che non aveva prima dato segni di alcun tipo, o almeno io non li avevo mai visti, ha portato alla luce una personalità fortemente paranoica. Costretta da noi familiari, a sottoporsi ad una visita specialistica, da poco, ha avuto tale diagnosi. Non vi dico quello che ho visto in questi 10 anni, ne avevo 20... ora ne ho 30!!! Da ignorante in materia, da ragazza, da figlia, ho subito sempre tutte le sue stranezze in casa ed anche socialmente, e da poco il rifiuto pure della propria professione. Più cresco più sono spaventata perchè ho paura che sia una cosa che non finirà mai, a parte il fatto che le cure del medico sicuramente non le ha fatte, perchè di sicuro non si fa controllare da noi!!! Ultimamente ho cercato di farla svagare, perché ha avuto una vita pesante e piena di responsabilità e non florida economicamente. Fatti gravi non ce ne sono mai statati a parte il lavoro di mio padre a fasi alternate... che è stato in effetti un fatto grave! Ma a parte tutto io ora mi chedo: ma io posso ora alleviarle lo stress, farla svagare, portarla in vacanza, eccetera... per tutto quello che posso fare, o è una malattia nata nell'infanzia e io non potrò fare mai niente? Perché ho l'impressione che tutti i miei sforzi siano inutili! Un fatto grave della sua infanzia: la morte del padre con un incidente stradale la notte di Natale, lei aveva neanche 20 anni. Grazie.
Gentile Anna,
prendersi cura di un familiare con un disturbo di personalità è sicuramente impegnativo e stancante, una situazione molto pesante che stravolge le vite di tutti.
Una dose di paranoia è presente in tutti noi ma quando questa supera un certo livello di tollerabilità la vita accanto a questi pazienti può essere molto difficile. E' normale sperimentare vissuti di impotenza e rabbia ma le assicuro che il suo impegno, la sua pazienza e vicinanza non saranno mai vane e prima o poi verranno ripagate. Se sua madre segue una cura farmacologica le consiglio di monitorare maggiormente l'assunzione dei farmaci, affinchè ne faccia l'uso prescritto e che a questo sia affiancata una psicoterapia dinamica supportiva affinchè sua madre riesca a riconoscere e accettare quelle parti persecutorie di sè che adesso vive come esterne e minacciose. Non conoscendo il caso non posso darle un'idea del decorso ma, se ben seguita, le possibilità che sua madre abbia un miglioramento sono buone. Spero che Lei non perda mai la speranza.
Le auguro buona fortuna.
(Risponde la Dott.ssa La Guzza Anna)
Pubblicato
in data 30/01/2012
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