Problemi di coppia (111173)
Camilla 29
Sono una ragazza di ventinove anni, solare, affidabile, sincera e buona, ma tutto questo, però, visto dagli altri. In realtà, mi sento soltanto una ragazzina fragile che maschera bene le sue insicurezze, le sue delusioni e le sue paure. Infatti, tutto quello che c'era di spensierato nella mia vita, mi è stato portato via in un caldo e lunghissimo pomeriggio di giugno di nove anni fa, quando sono stata molestata. Dopo averne parlato con una carissima amica che era con me in quella devastante giornata, ho cercato di dimenticare, di cancellare completamente dalla mie testa quello che mi era successo e così non ci ho più pensato, non ne ho più parlato, fino ad oggi. Nove anni fa ero felice, vivevo nella città in cui studiavo, non ero fidanzata ed ero una studentessa universitaria, ma da quel giorno in poi tutto è cambiato. Ho lasciato la città dove studiavo per tornare a stare dai miei, ma non avendo detto niente dovetti giustificare la scelta con la scusa che potevo benissimo fare la pendolare. Presto sono andata a vivere da sola, perchè non riuscivo più a stare in casa con loro, ero cambiata e loro non capivano. Non ho più studiato, ho cambiato facoltà, ma purtroppo le cose non sono cambiate, proprio non ci riuscivo e ancora non ci riesco, perchè ogni volta che metto piede in quella città mi sento morire... di nuovo. Ancora oggi non riesco a camminare in stada da sola, anche se in mezzo alla gente, senza aver paura. Nonostante tutto, la vita va avanti, perciò, mi sono dovuta adattare, ho trovato un lavoro e, anche se dopo diversi anni, un fidanzato, che naturalmente non sa niente. Le cose con lui sono andate bene per un pò, ma poi sono precipitate. Non so di chi sia la colpa, ma litighiamo tanto, tantissimo. Lui mi sente fredda, distante, ed è vero lo sono, ma lo sono perchè ho sempre cercato tranquillità e pace ed, invece, il clima in casa è terribile e mi fa star male. Lui è buono, con lui mi sento protetta, ma non basta. Non è premuroso ed è sempre assente, ingoiato dai suoi mille impegni (che poi in realtà non sono altro che hobby ai quali sembra proprio che non possa rinunciare). Ed ecco il nocciolo del problema: sono consapevole che le cose non possono andare avanti così, so che accanto vorrei una persona diversa, più presente, più affettuosa, so che dovrei lasciarlo perchè tanto non cambierà mai nonostante le innumerevoli volte che gli è stato chiesto, ma non ce la faccio, tutte le volte che ci provo non ci riesco e non so perchè e mi fa stare male. Ho paura e non so di cosa. Ho un lavoro, una casa e una persona della quale sono stata innamorata per anni, che adesso vorrebbe entrare nella mia vita, ma tutto questo non riesce a farmi staccare da lui. Aiutatemi a capire.
Cara Camilla, non è facile ricominciare dopo un episodio doloroso, come quello che tu hai subito nove anni fa. Rimuoverlo nella sua drammaticità non serve a niente. Rimane come traccia di memoria, ma soprattutto come rottura di un senso di onnipotenza di cui ognuno ha bisogno per poter sopravvivere . Un carnefice toglie non solo nel momento della tortura, ma soprattutto nel tempo, perchè toglie certezze, illusioni e speranze. Spezza in maniera drammatica il sogno. Nulla riesce più ad essere come prima, la paura attenaglia i pensieri e il movimento si blocca. Il tuo problema è lì: non riesci più a sognare, a desiderare e prendere il bello della vita. Nell'evento prendi l'angoscia, il timore e trascuri la parte solare e ottimista. E la tua vita così, giorno dopo giorno, senza che te ne accorgessi è divetata un susseguirsi di attimi e frammenti inquinati che uccidono la voglia del buono e del meglio. Devi elaborare bene quello che ti è accaduto, senza più scappare da te stessa e dal tuo dolore e devi farlo al più presto.
(risponde la Dott.ssa Lucia Daniela Bosa)
Pubblicato in data 21/03/08
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