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Problemi di coppia (15343)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 284 volte

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Sara, 24 anni

Salve, sono una ragazza di 24 anni ed ho una relazione da circa 1 anno. Il mio problema è che i difetti del mio ragazzo (26 anni) stanno diventando insopportabili. Il fatto principale è una differenza di cultura:lui non ha proseguito gli studi, mentre io sto prendendo la laurea specialistica. Non critico chi non studia, il fatto è che lui si esprime sempre in modo scorretto, non introduce mai argomenti nuovi nel discorso avendo anche una limitata cultura generale..è taciturno e forse troppo semplice, ne risulta un rapporto piuttosto piatto, senza slanci. Certe volte mi imbarazza la sua banalità..so che è brutto da dire, ma è così. Vorrei un uomo più maturo di me che cerchi di capire il mondo che lo circonda, ho bisogno di una figura di riferimento e invece mi ritrovo a fare la mammina che deve riprenderlo ogni volta nel linguaggio, nell'educazione, (persino quando si sta a tavola!)..è forse troppo passivo per me? E' possibile che una diferenza di cultura possa influire tanto nel rapporto? Tutte queste piccole cose messe insieme probabilmente si riflettono sul mio desiderio sessuale che è diminuito. Secondo lei ci sono dei modi per recuperare la situazione? Quando ci lasciamo soffro molto perchè sono legata a lui...ma è' mai possibile che devo insegnargli cose così basilari? Grazie per l'ascolto!

Cara Sara, personalmente penso che se mai ci sia una differenza di cultura fra gli individui questa non è determinata da un pezzo di carta.
Al di là delle apparenze, con l'esperienza si impara che la banalità esiste a tutti i livelli e in qualunque ambiente, e che la ricchezza interiore è più una disposizione caratteriale che altro.
Per venire al tuo caso direi che i sintomi sono quelli di un rapporto in parabola discendente. Sin dall'antichità Cupido si benda gli occhi prima di scoccare la freccia, e finchè dura l'amore è così.
Cercare la persona giusta che fa per noi e riconoscere qualche errore non è poi così catastrofico.
Cari saluti

( risponde il dott. Vincenzo Di Marco )

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