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Problemi di coppia(146468)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 381 volte

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GIuliana 49

Buongiorno, sono Giuliana ed ho conosciuto circa un anno fa un uomo della mia stessa età, separato con una figlia e due convivenze alle spalle. Ci conoscemmo per motivi di lavoro dato che al mattino parte con il suo furgoncino proprio dove io ho la macchina. Fin da subito si è mostrato attratto da me come anchio da lui. Dopo un pò di tempo siamo usciti insieme una sera. Fu davvero un disastro, nel senso che per il mio carattere troppo timido restai un pò troppo sulle mie e notai che questo mio atteggiamento gli diede molto fastidio tanto che non volle più saperne di uscire con me. Però, nonostante questo continuò a venirmi a salutare ogni mattina. Non capii questo comportamento e dato che ci rimasi molto male quando lo vedevo cercai di evitarlo. Mi scrisse un messaggio nel quale mi accusava di essere diventata sempre più fredda e staccata verso di lui e di aver commesso troppi errori e che ora andavo bene solo come amica. Nonostante tutto continuò ugualmente a farsi vedere ogni tanto da me facendo apparire il tutto come casuale anche se sapevo che non lo era, ma era lui a decidere quando e se farsi trovare. Passarono circa 6 mesi alla fine dei quali si riavvicinò nuovamente e cominciò a venirmi ad aspettare tutti i giorni salutandomi con un bacio. Provò anche saltuariamente ad invitarsi a casa mia magari per un caffè, ma io non accettai. Uscimmo una seconda volta e ci fu più intimità fra di noi,sempre entro certi limiti, e quando mi riaccompagnò a casa mi disse che adesso aspettava che fossi io ad invitarlo da me. Non gli risposi ma non lo feci perchè mi sembrava ancora troppo presto. Di nuovo nei giorni successivi quando venne ad aspettarmi si mostrò come risentito mi salutava appena e poi se ne andava. Mi mandò dei messaggi nei quali mi chiese come stavo e dicendomi che deve essere sempre lui a cercarmi e invece io non lo faccio mai. Gli risposi che l'ho visto piuttosto di fretta e non capivo il perchè e lui disse che non gli andava più di parlare per strada. Passò circa una settimana in cui non ci cercammo più e alla fine quando gli scrissi proprio perchè non lo vedevo da un pò mi rispose che preferiva uscire con delle amiche più affettuose di me e che le iniziative partono sempre e solo da lui. Da allora sono trascorsi circa 4 mesi durante i quali si è fatto vedere alcune volte, ogni tanto mi ha scritto ed io gli ho risposto. Adesso non so come comportarmi e cioè se limitarmi a salutarlo quando lo vedo oppure cercarlo anch'io in qualche modo. Grazie per il tempo dedicato a leggere quanto da me scritto

Salve Giuliana, spesso, nell'approccio con l'altra persona, tendiamo a concentrare e canalizzare le nostre energie, per capire o intercettare ciò che l'altro ci vuole comunicare. Questo processo è spontaneo, come per istinto di protezione, allora, si mettono in atto una serie di meccanismi che ci permettono di individuare se l'altro ci accetta, come ci vede, che tipo di relazione richiede, come ci giudica, ma poi, realmente, prestiamo poca attenzione a quello che noi vogliamo. Lei descrive nella sua e-mail, ciò che ha avvertito, dell'altra persona, quasi per capire come comportarsi. Il che non è sbagliato, ma se questo processo si prolunga, crea incomprensioni, perchè, poi, nessuno dei due diviene esplicito, e la relazione, di qualsiasi entità essa sia, resta sospesa. La situazione, così, si trascina avanti senza nulla di concreto, tra incomprensioni vane e senza la possibilità di capire cosa realmente accade. Per primo, è importante concentrarsi su quello che lei vuole. Giuliana vuole conoscerlo meglio, oppure no, vuole un' amicizia, oppure no. Cosa vuole Giuliana? Non abbia timore di sperimentare, perchè le risposte non si possono conoscere a priori, se prima non si agisce. Non è del tutto fondamentale intercettare quello che "forse" l'altro vorrebbe da noi, ma è importante capire quello che noi vogliamo, e agire, altrimenti si rischia di precludere la nascita di un'amicizia, o altro, o persino la conclusione di una relazione, ma almeno diviene chiaro come comportarsi, non vivendo più con l'idea "dell'ipotetico sé". In bocca al lupo, e un caro saluto.

(Risponde la Dott.ssa Liotino Marianna)

Pubblicato in data 04/04/2011
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