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Problemi Familiari (2100)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 333 volte

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Lore, 32 anni

Buon giorno, la mia richiesta riguarda una terza persona che chiamerò S10. S10 è mia cognata, ha 29 anni e soffre di un dolore fisico alla schiena molto forte da quasi 6 mesi. Ovviamente si stà rivolgendo a diversi dottori per diverse cure tra cui il fisiatra, l'ago puntura, il massaggiatore, ed altro ancora, ha fatto lastre, tac e risonaze. Non risulta niente di particolare. Allora tutti noi (io, mia moglie e il ragazzo di S10) pensiamo a questo punto che sia un problema mentale, mi spiego meglio. S10 vive ancora con i genitori e a casa sua purtroppo c'è la mamma che soffre per via di un tumore maligno all'intestino, è già stata operata 2 volte, ma le si è riformato.
La sua situazione però è sotto controllo nel senso che non è attualmente in pericolo di vita, anche se si vive con l'ansia che possa tutto andare male. S10 secondo noi risente fortemente di questa situazione, lo si nota da certi suoi comportamenti, non dorme, piange spesso, e non parla o si sfoga con nessuno riguardo la situazione, neanche con il suo ragazzo che è comunque una persona aperta e disponibile. Secondo Voi è il caso di rivolgersi ad uno psicologo? Grazie.

Caro Lore, una volta esclusa qualsiasi componente fisiologica (che comunque va accuratamente vagliata con esami e controlli seri e particolareggiati) un dolore fisico mostra un aspetto di disagio psicologico ed emotivo evidente di cui bisogna prendersi cura. Dalla storia di S10 si capisce chiaramente che, vivendo una situazione affettiva così difficile ed essendo una persona introversa e non abituata a cercare l'appoggio degli altri, possa scatenarsi un sintomo che esprime indirettamente i bisogni d'attenzione e conforto che altrimenti lei non sarebbe in grado di chiedere.
E' quasi scontato che l'aiuto di uno psicologo sarebbe importante per lei, ma lei lo vorrebbe? Visto che è così chiusa e poco loquace pensi che accetterebbe di incontrare un esperto? In questo potreste cercare di sostenerla, soprattutto il suo ragazzo, mostrandole appoggio e comprensione. E' comunque fondamentale che sia lei ad essere motivata alla terapia, altrimenti non ne trarrebbe giovamento se inizia un percorso solo per far piacere al suo ragazzo e senza essere neanche minimamente consapevole di aver bisogno di un aiuto del genere.

( risponde la dott.ssa Raffaella Luciani )

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