Problemi Familiari (2100)
Lore, 32 anni
Buon giorno, la mia richiesta riguarda
una terza persona che chiamerò S10. S10 è mia cognata, ha 29 anni
e soffre di un dolore fisico alla schiena molto forte da quasi 6 mesi. Ovviamente
si stà rivolgendo a diversi dottori per diverse cure tra cui il fisiatra,
l'ago puntura, il massaggiatore, ed altro ancora, ha fatto lastre, tac e risonaze.
Non risulta niente di particolare. Allora tutti noi (io, mia moglie e il ragazzo
di S10) pensiamo a questo punto che sia un problema mentale, mi spiego meglio.
S10 vive ancora con i genitori e a casa sua purtroppo c'è la mamma che
soffre per via di un tumore maligno all'intestino, è già stata
operata 2 volte, ma le si è riformato.
La sua situazione però
è sotto controllo nel senso che non è attualmente in pericolo
di vita, anche se si vive con l'ansia che possa tutto andare male. S10 secondo
noi risente fortemente di questa situazione, lo si nota da certi suoi comportamenti,
non dorme, piange spesso, e non parla o si sfoga con nessuno riguardo la situazione,
neanche con il suo ragazzo che è comunque una persona aperta e disponibile.
Secondo Voi è il caso di rivolgersi ad uno psicologo? Grazie.
Caro Lore, una volta esclusa qualsiasi
componente fisiologica (che comunque va accuratamente vagliata con esami e controlli
seri e particolareggiati) un dolore fisico mostra un aspetto di disagio psicologico
ed emotivo evidente di cui bisogna prendersi cura. Dalla storia di S10 si capisce
chiaramente che, vivendo una situazione affettiva così difficile ed essendo
una persona introversa e non abituata a cercare l'appoggio degli altri, possa
scatenarsi un sintomo che esprime indirettamente i bisogni d'attenzione e conforto
che
altrimenti lei non sarebbe in grado di chiedere.
E' quasi scontato che l'aiuto
di uno psicologo sarebbe importante per lei, ma lei lo vorrebbe? Visto che è
così chiusa e poco loquace pensi che accetterebbe di incontrare un esperto?
In questo potreste cercare di sostenerla, soprattutto il suo ragazzo, mostrandole
appoggio e comprensione. E' comunque fondamentale che sia lei ad essere motivata
alla terapia, altrimenti non ne trarrebbe giovamento se inizia un percorso solo
per far piacere al suo ragazzo e senza essere neanche minimamente consapevole
di aver bisogno di un aiuto del genere.
( risponde la dott.ssa Raffaella Luciani )
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