Problemi familiari
Paolo 35 anni, 13.12.2002
Ho 35 anni e vi scrivo
per un problema che ritengo abbastanza serio. Tutto è iniziato alla fine di
giugno di quest'anno quando la mia attuale ex moglie ha deciso di troncare il
matrimonio dopo 11 anni.
Da questo rapporto abbiamo avuto due figli di 10 e 11 anni. Inizialmente il
motivo che ha indotto la mia ex moglie a chiedere la separazione è stato, a
suo dire, affettivo; cioè non provava più nulla per me, ad una mio modo "decisionista"
di vivere il rapporto di coppia, aggiunto a quello di un trasferimento di residenza
da una città dove sono stato 10 anni a dove mi trovo ora.
Scoprivo poi che la ex aveva un rapporto con un'altro uomo il quale, nella fase
più calda della vicenda si è permesso di offendermi, per telefono, alla presenza
dei mie figli.
Quest'ultimi hanno dovuto subire anche l'incompetenza del legale della ex, che
in più circostanze si è permesso di denigrare la mia figura di padre per cercar
di convincerli a vivere con la madre.
Non solo; si è permesso anche di dire alla ex che i bambini sarebbero stati
affidati ad un istituto se non avessimo trovato una soluzione alla separazione.
La ex, poco intelligentemente, mi comunicava la cosa alla presenza dei bambini,
e non vi dico la fatica che ho fatto per convincerli che nessuno gli avrebbe
mandati in un istituto.
Ci siamo separati legalmente i primi di settembre, con l'imperativo che il suo
nuovo compagno non sarebbe andato a vivere con lei. Due giorni dopo questa nuova
figura, per i miei figli, viveva già con loro.
La situazione a tutt'oggi ancora persiste e ho paura ad intervenire legalmente
perché la ex, come successo in altre occasioni, mi mette sempre in cattiva luce
agli occhi dei bambini.
Voglio precisare che il dialogo tra me e la ex non esiste per sua volontà, e
sono sempre i bambini a fare da tramite; ho fatto presente anche questa cosa
a lei, ma niente se ne frega!! Mio figlio (10 anni) ha espresso la volontà sin
dall'inizio, di continuare a frequentare le scuole elementari dove viveva prima
della separazione mentre la femmina ha iniziato le medie dove vive attualmente.
Per accontentare mio figlio mi sono preso io l'impegno di accompagnarlo e riportarlo
a casa tutti i giorni (30 km.); ripeto ho fatto questo solo per desiderio del
bimbo e non per altro, come invece mi accusa la ex, che pretendeva di fargli
iniziare la 5^ elementare ove si trova ora. Il bambino NON VUOLE lasciare i
suoi compagni di scuola e il posto dove abitava prima.
Questa cosa mi è stata confermata anche dalle insegnanti di mio figlio, le quali
mi hanno anche parlato dei problemi che ha il bambino.
Si impegna molto meno dell'anno precedente, è meno attento, si dimentica le
cose, piange spesso. Mi ha dato una tristezza immensa sentire le maestre che
mi raccontavano quanto accaduto pochi giorni prima: i compagni di scuola dei
mio figlio lo invitavano a non piangere più e lui gli ha dato la seguente risposta
"Se sapeste quanto sto soffrendo io allora capireste".
Ho detto alla ex quanto appena raccontato e la sua risposta è stata che quanto
sta accadendo è colpa mia che ho voluto per forza che il bimbo continuasse a
rimanere a scuola che frequentava.
Questo in breve, anche se so che mi sono protratto abbastanza, e me ne scuso,
ma era necessario per farvi capire in che situazione mi trovo.
Vi chiedo un'aiuto su come comportarmi per salvaguardare soprattutto l'aspetto
psichico dei minori, su come farli "aprire" per potergli dare una mano a superare
questo momento difficile.
In che modo la presenza del nuovo compagno della ex può turbare la vita dei
piccoli? Ha senso rivolgermi ad assistenti sociali o psicologi, con quello che
può comportare per i bambini, per agevolarli a superare meglio la situazione?
DATEMI DEI CONSIGLI VI PREGO. Paolo
E' indubbio che queste situazioni, se non ben gestite dalla coppia genitoriale, possono divenire deleterie per il benessere psicologico dei figli, ancor più quando la separazione diviene conflittuale.
Sicuramente sarebbe da evitare il servirsi dei figli per mediare le comunicazioni tra la coppia genitoriale, poichè si sentirebbero eccessivamente "caricati" emotivamente di responsabilità e di situazioni in cui non dovrebbero essere coinvolti.
Oggi ci sono dei centri specializzati nella mediazione familiare, che offrono un buon servizio in situazioni di questo genere.
E ciò può essere indispensabile soprattutto quando sembra non vi siano altre modalità per comunicare in modo equilibrato.
Garantire e mantenere perlomeno una comunicazione equilibrata tra la coppia genitoriale è fondamentale per il benessere psicologico dei figli. A presto.