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Rapporti di coppia (50394)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 382 volte

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Carlo, 30 anni (29.05.2002)

 

Sto vivendo un periodo che ritengo difficile perchè è la prima volta che provo una sensazione come questa,perciò, a quanto pare,ho avuto un passato sereno.Mi ritengo una persona dai sani principi morali soprattutto nei confronti dell'altro sesso.Lo dimostra il fatto che pur avendo avuto parecchie occasioni non ho mai voluto approfittarne ma ho sempre cercato relazioni stabili e serie. Nonostante mio padre sia mancato 3 anni fa,sono riuscito a sollevarmi grazie anche ad un ottima situazione lavorativa (veramente molto soddsfacente).Inoltre un'anno fa ho conosciuto una ragazza (con un anno in più di me) ed abbiamo iniziato a frequantarci.Le cose andavano talmente bene da decidere di fare propositi per un futuro insieme. Questa ragazza arrivava da una situazione familiare molto difficile che l'aveva portata ad andare a vivere da sola e a frequentare gruppi di psicoterapia per curare alcuni piccoli disturbi (svenimenti). Circa 6 mesi fa la sua situazione è andata peggiorando,culminando in attacchi di panico sempre più forti. Allora decidemmo di vivere insieme ed io lo feci soprattutto per darle quell'assistenza che non avrebbe potuto avere ed anche perchè desideravo sopra ogni cosa il suo bene. L'ho assistita durante attacchi notturni,l'ho rincuorata nei momenti difficili,l'ho portata al pronto soccorso quando la situazione lo richiedeva. Poi un giorno (il nostro livello di confidenza è molto alto) ci siamo confidati le nostre rispettive esperienze. E da allora è iniziato il mio calvario: lei aveva avuto esperienze sessuali con più persone di me nonostante la sua prima "storia" fosse durata 5 anni. Mi sono sentito come tradito.Dapprima ho cercato di farmene una ragione, ma pian piano peggioravo ed ho iniziato a mangiare meno, avere problemi prestazionali, a dormire poco, fino ad arrivare a provare del dolore fisico al petto all'altezza del cuore. Una sera tornato a "casa" (quella che lei chiama "la nostra casa" ma io non riesco a fare), mentre la stavo aspettando non ho resistito ed ho guardato delle foto del suo passato.Quando è rientrata abbiamo litigato ed il tutto è culminato col farle gettare tutte quelle foto.In seguito mi accorsi che aveva gettato solo le foto dei ragazzi ma non quelle che li raffiguravano con lei.Pian piano a sua insaputa ho fatto pulizia anche di quelle. Poi cominciai a non reggere più la mia situazione,stavo troppo male, e mi rivolsi al medico della mutua che mi diagnosticò una situazione di stress (probabilmente legato al lavoro lantano da casa - sono attualmente in trasferta - ) e mi prescrisse del Lexotan. Ma nonostante questo io e lei parlammo ancora ed io nel timore di perderla le promisi di sposarla (fissando addirittura la data) e le dissi che quel problema non mi assillava più.Ma il giorno dopo stavo sempre ancora male. Pian piano maturò in me la decisione di non voler soffrire più e la soluzione a questo era lasciarla.Ma non era tanto semplice: oltre a sentirmi un verme perchè le avevo promesso di sposarla, avrebbe significato abbandonare una persona che aveva bisogno di aiuto (i suoi attacchi di panico c'erano ancora,molto meno frequenti però), ma quello che più potrà sembrare paradossale era il pensiero di lasciarla: stavo ancora più male a pensarmi senza di lei. Non so più cosa fare, perchè quando le dico di amarla lo dico per davvero,sento veramente di volerle bene ma allo stesso tempo vorrei non soffrire così tanto per qualcosa che in fondo dovrei vedere come qualcosa di "normale" ai nostri tempi. So benissimo che è sempre più raro trovare coppie che scelgano la castità (e neanch'io sarei tra queste) e non è neanche giusto pretenderlo (sarebbe bigotto e maschilista) ma mi sarebbe piaciuto che lei avesse avuto un passato diverso. So di aver bisogno di un aiuto, non so bene per cosa, ma so di averne bisogno

Caro Carlo, non é il Lexotan ciò di cui hai bisogno. Non sei neanche bigotto o maschilista in quello che ti sta succedendo: stai solamente somatizzando fortemente un attacco di gelosia morbosa e possessiva. Razionalmente senti che non puoi essere geloso del passato della tua compagna (ancora non ti conosceva e non viveva...in convento!), ma emotivamente é scattat a una gelosia che ti ha fatto perdere il controllo e comportarti insensatamente. Che diritto avevi a scavare nel passato e nella privacy della tua compagna in quel modo poco rispettoso e molto a rischio per te? Oggi può solo essere l'innamoramento che diventa amore pian piano quello che rende il rapporto di coppia "nuovo" , unico , irripetibile, restituendo ai partners una specie di verginità psicologica. Questo non toglie che scattino nel maschio antichi e radicati archetipi di possesso totale ed esclusivo, spiegabili con diverse teorie dall'etologia, dalla psicologia dell'evoluzione della specie, ecc Quello che a te serve ora non sono le teorie, ma l'aiuto psicoterapico chiarificatore e di sostegno nella scelta che hai da attuare per ritrovare serenità e sicurezza nella tua vita. Hai un buon lavoro, hai superato il lutto della perdita paterna, sei stato forte e disponobile nell'aiutare la tua partner nelle sue difficoltà, ora hai bisogno di investire su te stesso per capire e decidere il da farsi coll'aiuto di un Esperto di queste dinamiche dolorose ma non irrisolvibili .

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