Rapporto con i genitori (080883)
Enrica, 32 anni
Allevata dai nonni materni, ho avuto
un'infanzia molto, molto felice e serena. I miei lavoravano e li vedevo poco,
le vacanze le
facevo con i miei nonni (per me indispensabili) e i miei genitori quando erano
in ferie. Ora sono sposata, con figli, i nonni non ci sono più, so che
bisogna lavorare, ma dai miei, a parte il lato economico, non ho mai avuto niente.
Non mi hanno mai capita e li ritengo egoisti: pensano, ora che sono in pensione,
di meritarsi sovente delle vacanze, ma io come faccio con il lavoro, i figli...
Loro si sono appoggiati ai miei nonni e adesso che tocca a loro dicono che hanno
lavorato una vita e meritano qualche anno buono. Io lavoro, ma i miei figli
la sera me li porto a casa, le vacanze le fanno con me e mio marito, la domenica
pure, io ci sono nella loro vita. Penso sempre più spesso a mia nonna,
a quando con uno sguardo mi capiva e piango, piango tanto... Non
vorrei provare astio nei loro confornti, ma è più forte di me.
Lei è arrabbiata per ciò
che non le è stato dato allora non tanto per ciò che lei non ha
ora. I giochi sono fatti, ed ora lei è adulta e mamma. E' naturale che
lei ripensi a sua nonna, suo punto di riferimento, e si riconduca a lei come
modello di cura, è importante averne uno, da chiunque esso venga. Non
è più il tempo di avanzare crediti, rivolga le sue cure ed energie
ai
suoi figli.
( risponde la dott.ssa Giuseppina Maniscalco )
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