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rapporto di coppia (45825)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 536 volte

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Paolo, 37anni (27.11.2001)

Buongiorno, mi chiamo Paolo, ho 37 anni, sono laureato, sono sposato da 9 anni, con un bambino di venti mesi. Mi trovo a scrivervi per chiedervi un aiuto. Ho conosciuto una ragazza di 25 anni, sposata con una bimba. Ci siamo conosciuti via internet e ci siamo anche incontrati. Non c'è stato nulla tra noi se non una splendida chicchierata che ci ha consentito di conoscerci di più. Con il tempo poi, tra parlarci - via mail e via telefono - ci siamo raccontati fino in fondo. Con le nostre paure e le nostre volontà, coin i nostri desideri e le nostre passioni e, così come d'incanto, ci siamo detti "Ti amo".

Ma non sono state solo parole buttate lì, lanciate sul filo del telefono o della web cam, lasciate ad una mail fredda ed insulsa...ma qualcosa di diverso estremamente coinvolgente. Un bel sogno direi...

Abitiamo a 650 km di distanza e quindi il contatto fisico è ridotto al minimo anche per i motivi "matrimoniali" di cui sopra. E fin quì, diciamo, la cronaca. Con questa ragazza siamo entrati talmente tanto in noi che a me sembra di conoscerla da sempre ed a volte, lei si meraviglia, delle cose che le dico e che magari lei sta proprio pensando. Nel parlarci, poi, un giorno, mi ha raccontato di lei, del suo intimo. Per intimo intendo il lato interiore quello che difficilmente si mostra, per paura, per autodifesa. In sintesi, mi ha raccontato che all'età di 14 anni, è stata violentata e, poi, di quelle che sono le sue paure, nei rapporti a due, soprattutto sessuali, chiedendomi aiuto. Ora, io mi trovo come dire in difficoltà? Nel tempo delle chiacchiere, parlando e parlando, qualcosa per lei l'ho fatto...ad esempio farle riscoprire la capacità di immaginare e sognare e della bellezza del farlo, ma ora su questo tema, sono come dire scoperto...non sò cosa fare ed ho paura di sbagliare. E fin qui il primo aiuto che vi chiedo.
Il secondo - approfitto della Vs. bontà - è relativo al mio rapporto di coppia, ormai ridotto, ad una forma di convivenza sopportabile. Mia moglie è una ragazza in gamba, carina, forte e determinata, ma ormai non riesco a vederla se non come un'amica, solo quello...il rapporto sessuale è minimizzato e comunque, come dire, insapore... La cosa dovrà essere affrontata prima o poi, ma di mezzo c'è un bimbo ed io sono "...nel fango..." morale e psicologico. Un Vostro consiglio, un suggerimento, mi sarebbe veramente gradito, davvero.
Grazie. Scusate la prolissità e forse la poca chiarezza nell'esposizione, ma ho scritto d'impulso, a getto, e non ho voluto correggere nulla, credo sia questo il modo migliore per lasciarVi un segno di me.
Grazie ancora e Buon Lavoro

Ciao Paolo, ho letto con attenzione la tua lettera e credo che tu sia in una situazione molto complessa e di non facile soluzione. Il rapporto con la ragazza di 25 anni mi sembra che ti appassioni per la sintonia che siete riusciti a stabilire ma sotto un altro aspetto ho la sensazione che ti spaventi molto, viste le rivelazioni sul suo passato e il disagio che lei stessa esprime a riguardo, oltre che per le difficoltà oggettive che contraddistinguono la vostra relazione. L'aiuto che lei ti chiede credo che si possa concretizzare con una disponibilità nei suoi confronti che, peraltro, dici di averle già concesso, ma non penso possa andare oltre se non nel senso di provare a suggerirle con delicatezza e tatto di rivolgersi uno specialista che possa aiutarla ad accettare e convivere con il terribile trauma che ha subito. Non devi pensare a questo gesto come ad un atteggiamento di delega che ti esonera dal rispondere alla sua richiesta, ma quello che le è capitato è qualcosa di estremamente delicato che spesso lascia ferite difficili da rimarginare quindi, pur garantendole la tua vicinanza e la tua comprensione, forse sarebbe più opportuno che lei si confrontasse con il suo passato anche attraverso un sostegno più "competente".
Per quanto riguarda il rapporto con tua moglie il fatto che tu lo descriva come una "convivenza sopportabile" e consideri la tua compagna un'amica mi fa pensare che forse dovresti cercare di chiarire a te stesso, prima di tutto, cosa vuoi da un rapporto di coppia e quali sono secondo te le ragioni che dovrebbero tenerlo in piedi. Credo che dovresti riflettere sul fatto che se ti sei avvicinato tanto intimamente ad un'altra donna, arrivando a provare per lei un sentimento di amore, forse nella tua relazione coniugale ci sono delle carenze o delle difficoltà che andrebbero affrontate. Questo non significa che tu e tua moglie non possiate ritrovarvi o che dovete sopportare necessariamente la vostra unione in nome di una qualche regola sociale o morale.Certo la presenza di un bimbo complica le cose ma è importante fare chiarezza dentro e fuori di te altrimenti rischi di rimanere in quel "fango morale e psicologico" di cui parli e che non gioverà nemmeno alla crescita di tuo figlio.
Prova ad interrogarti su quali sono le ragioni che hanno trasformato il tuo rapporto di coppia e rifletti sul ruolo che intendi dare nella tua vita alla donna che hai conosciuto. Non esistono soluzioni precostituite ma cercare di comprendere i propri bisogni interni è un primo passo. Buon percorso.

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