Rapporto psichiatra-paziente (888888)
Desirè, 40 anni
Ho iniziato dei colloqui con uno psichiatra per un problema di dpressione associato a disturbi dell'alimentazione ho provato subito una forte attrazione nei suoi confronti e senza rendermene conto ho fatto di tutto per sedurlo. Pensavo però che tutto questo sarebbe rimasto una sola mia fantasia ma, dopo un anno e mezzo, abbiamo iniziato ad avere rpporti sessuali nello stesso ambulatorio dove prima si svolgevano le sedute. Adesso sono passati due mesi e mezzo dalla prima volta e io ho paura, paura di perderlo, paura che lui si stanchi di me anche perchè un giorno succederà. Lo penso più volte al giorno e ciò sta condizionando negativamente il rapporto con mio marito (anche lui è sposato con figli) e i problemi per i quali mi ero rivolta a lui continuano ad esistere ma adesso a chi li racconto? Sono certa che nel futuro non riuscirò a rivolgermi più a nessun terapeuta perchè avrei timore del cosidetto transfert. In questo momento desidero solo incontrare lui sentirmi deiderata, ormai mi sento in una posizione subalterna. Ma mi chiedo lui come vivrà questa storia con me che in fin dei conti fino a poco tempo fa considerava la sua paziente? Sarebbe semplice chiederlo a lui ma preferisco vivere nell'illusione di quei fugaci incontri che abbiamo credo che io uscirò peggio da questa storia, ho bisogno di un consiglio.
La sofferenza inevitabile che ti tocca affrontare andrà trasformata in una crescita, in una trasformazione indispensabile. Se dopo un anno e mezzo di terapia i tuoi problemi non hanno avuto nessun miglioramento probabilmente non era il professionista giusto per te e per il tipo di difficoltà di cui sei portatrice. Succede. Non deprimerti oltre e cerca ancora un aiuto professionale degno di questo nome.
( risponde il dott. Cesare De Monti )
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