..ripudio (42303)
Cecilia, 48anni (23.8.2001)
Buongiorno,
sono Cecilia, 48 anni, sposata da 30, 3 figli: maschio 29 a. femmine
24 e 18.Impiegata responsabile amministrativa di una piccola
comunità di recupero tossicodipendenti. Sto passando un anno
nero; da fine 99 sono stata sottoposta a ritmi lavorativi tremendi,
quando sono migliorati questi ritmi è nato mio nipote e sono
cominciati guai con mio figlio e la moglie. A causa di questo o per
caso, si è risvegliata la depressione in una maniera mai
successa prima (per durata e intensità), è iniziata la
menopausa e...dulcis in fundus anche i rapporti con l'ultima figlia
si stanno deteriorando.
Mi sento persa, non ho emozioni se non negative, il pensiero del
"ripudio" attuato da mio figlio non mi lascia mai e ho la sensazione
che farò la stessa fine con la femmina. Il lavoro non mi
interessa più anche se, quando ce la faccio, mi ci butto per
avere altro in testa. Per la depressione sono in cura da una
Psichiatra che ha diagnosticato disturbo bipolare, assumo maveral e
litio carbonato; sono stati necessari tentativi diversi di dosi e
combinazioni, che non sono ancora finiti: all'inizio ci sono
miglioramenti poi ritorno a livelli di umore "piatto". Meno male che
mio marito non perde occasione di dimostrarmi il suo amore e
così la seconda figlia che però studia all'estero e
torna solo per le vacanze. Queste sono le uniche note positive che
riesco a vedere nella mia vita; non sono sempre stata così,
non mi riconosco più. Riguardo mio figlio sono arrivata alla
decisione di escluderlo dalla mia vita fino a quando lui
deciderà che la sua famiglia di origine non è
quell'immondezzaio descritto dalla moglie psicotica; non è
facile, vorrei dare un paio di sonori ceffoni a tutti e due e
vomitargli addosso la nostra sofferenza.
Con la diciottenne che reclama indipendenza e rispetto dei suoi stati
"confusionali", ma non sa neanche da che parte cominciare per
contraccambiare chi le sta vicino, bisognerebbe che una delle due
lasciasse la casa, non sappiamo più come prenderla e io ho
gettato la spugna ma viverle vicino....... Mi si consiglia di farmi
scivolare addosso le situazioni, non l'ho mai fatto quando ero in
forma..; adesso reagisco ignorando le persone, è l'unica arma
che ho trovato finora. Mi rendo conto che alla domanda che volevo
farvi so rispondermi da me: si, è meglio che segua anche una
terapia psicologica oltre alla farmacologica e il terapeuta lo trovo
sul vostro sito.Grazie comunque per l'attenzione.Ci sono articoli o
pubblicazioni sull'argomento "ripudio dei genitori a causa delle
mogli"?
Cara Cecilia, senza dubbio, in relazione ad una depressione della portata che Leidescrive la farmacologia da sola non può essere sufficente, occorre senza ombra di dubbio l'ausilio di una psicoterapia analitica, che sconfigga alle origini la Sua formazione depressiva. Purtroppo non conosco nessun articolo sul "ripudio dei genitori a causa delle mogli". Effettivamente mi sembra un argomento poco esplorato! Saluti e auguri.