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Sessualità (144344)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 420 volte

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Renzo 23

Gentilissimi dottori di psiconline, vi scrivo per un problema d'insicurezza, in generale, e nello specifico degli ultimi due anni, di sessualità. Ho avuto un'infanzia gradevole per quanto possa ricordarmi, se non che ho patito leggermente la separazione dei miei genitori all'età di 11 anni, ma immagino in modo normale. Da quando ho iniziato l'università, da quando le cose hanno iniziato a farsi più serie, non mi sono dato abbastanza da fare e adesso mi sento come fermo dinnanzi a un mondo che gira veloce e al quale non riesco a stare dietro. Penso di essere un ragazzo con delle potenzialità nella media, ma essendo con l'acqua alla gola esigo da me troppo per recuperare il tempo perso. Penso da quattro anni di soffrire di un problema di ipocondria, sono stato convinto per mesi di avere un tumore alla gola perchè fumavo, mentre era solo catarro, per mesi di avere l'AIDS perchè lo avevo fatto con una ragazza appena conosciuta senza preservativo. Il "bello" di queste convinzioni era che una semplice visita medica poteva smentirle. Da un paio d'anni a questa parte, lo ricordo come se fosse ieri, ero un po' giù per un esame andato male, passeggiavo per le vie del centro e guardavo altri uomini felici, sorridenti, con un loro stile definito, una loro personalità, una loro vita, mentre io mi sentivo, e mi sento tutt'ora, come un bambino, a cui chiunque può parlare e fare cambiare idea. Comunque, quel giorno, nel fissare tanti uomini, mi sono chiesto "non è che sono gay?" e da quel giorno la mia vita è cambiata. Non perchè lo sia diventato, ma perchè questa cosa mi spaventa a tal punto da condizionare qualsisi cosa faccia, dalle relazioni umane al non riuscire più a mantenere la concentrazione. In più, e di questo non mi so dare spiegazione, la mia mente ha iniziato a viaggiare a senso unico, a cercare motivazioni che mi potessero convincere a essere gay: dal dire "da bambino non giocavo a pallone, ho una calligrafia femminile, se mi trovo bene a parlare con una ragazza è perchè sono gay, se mi trovo bene a parlare con un ragazzo sono gay, mia madre non deve interferire troppo con la mia vita sennò sono gay, e via dicendo". Il punto è che adesso vado in giro notando più gli uomini, quello è bello, quello è brutto. Provo a farmi fantasie su di loro, una fellazio, sesso anale...e normalmente la cosa mi disgusta. Quando vado a letto con una ragazza mi chiedo "come sarebbe farlo con un ragazzo". Non riesco a capire, è diventata come un'ossessione, come una voglia di diventarlo. E la cosa strana è che fino a quel giorno non mi aveva mai neanche sfiorato l'idea dell'omosessualità, anzi, un decoltè mi mandava in orbita. Ora, mi rivolgo a voi perchè non so che mi sta succedendo. Sarei pronto, magari non proprio senza sforzi, ad accettarmi omosessuale. Ma non voglio fare un passo per poi tornare indietro. RingraziandoVi in anticipo, attendo una vostra risposta. Saluti.

Caro Renzo, la tua è una storia che nasconde tante difficoltà psicologiche non a caso hai dato la giusta definizione ai tuoi pensieri: ipocondria. La sessualità di conseguenza soffre di tutte le tue problematiche psicosomatiche, e la domanda di essere o no gay lo dimostra, tralasciando la conoscenza che l'omosessualità è latente in tutti gli uomini e che l'orientamento sessuale può essere una sua definizione. Per ritrovare la serena tranquillità del vivere, ti consiglio di consultare uno psicologo psicoterapeuta psicodinamico che può aiutarti ad affrontare le problematiche esposte, la risoluzione della sessualità è conseguente ad aver affrontato le tue varie problematiche. Auguri.

(Risponde il Dott. Sergio Pugelli)

Pubblicato in data 23/06/2010
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