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Situazione di coppia (108974)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 346 volte

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Sara 30

Sono stata fidanzata 9 anni con un ragazzo con un carattere un pò più debole del mio, ne ero innamorata anche se nel lato sessuale c'erano delle ombre che ho sempre sottovalutato: la mancanza di desiderio del suo corpo, facevamo l'amore ma io non riuscivo mai ad essere talmente coinvolta da arrivare al termine.

Davamo la colpa al fatto che da fidanzati avevo paura e molto probabilmente era così, ma in parte sentivo che la sua passione non era così forte da travolgermi o forse io non desideravo il suo corpo.. questo è da stabilire.

Sotto mia pressione per via della mia gelosia ci siamo sposati. E' stato un anno bellissimo, ero così felice, volevo un figlio.

Il sesso era rimasto pressappoco simile, ma nel contesto si andava avanti. Lui però era sempre rigido nella vita familiare, sembrava non essere entusiasta quanto me (non che non lo fosse), ma il suo vedere negativo, il suo proibirmi le cose, la sua mancanza di stimoli a fare cose nella nostra giovane età mi hanno portato sempre piu giù. Il sesso era una cosa meccanica, fatta regolarmente a domenica mattina, ma quello che sentivo era il bisogno di essere amata e non mi sentivo. Mi sono ammalata di depressione, ho preso dei farmaci e, forse chissà, sotto l'effetto di quelli mi sono lasciata andare in una storia con un collega: solo telefonate, due tre incontri, ma sesso una volta. Un sesso che non ti lascia niente sospeso subito, ma che comunque a me non aveva provocato nessuna risposta sessuale. La storia finisce, la moglie resta incinta... nessun pianto.

Nel frattempo trovo da lavorarare in un bar, la mia vita coniugale procede anche se mio marito per me è messo da parte. Dico messo da parte, perchè quando si rompe l'intimità, la confidenza e lui sa meno cose delle mie amiche, vuol dire -per me- che conta molto poco. Al bar trovo un uomo che conoscevo di vista da anni, di dieci anni più grande di me. Subito un'attrazione fisica pazzesca, mai provata.

Nel frattempo mio marito trova delle prove della precedente storia. Vengo scoperta, sono pronta a prendermi le mie responsabilità, ma la mia famiglia insiste per riprovare. Lascio il lavoro al bar, vengo trasferita a 40 km da casa. Comincia una terapia di coppia. Nel frattempo il ragazzo trovato in bar mi invita a pranzo nel posto di lavoro.

Inizialmente lo respingo, ma alla fine non riesco a non dire che mi piace. Inizia una storia travolgente, una bella storia d'amore; lui è geloso, possessivo, mi insegna che il sesso si fa con desiderio. Sono innamorata persa di lui, ma lui è sposato e mi tiene con i piedi per terra sulla famiglia a non lasciar tutto.

Ci sono volte che sento che lui non mi vuole lasciare e volte che non capisco. Aquesto punto sto decidendo di lasciare casa, ma ai miei non riesco a spiegarne i motivi.. l'unico è che sono innamorata dell'altro, del sesso che mi da, della sua presenza vicina e costante, della sua gelosia e non so come spiegarlo. Non voglio tornare da medici, perchè non sono malata, non ho bisogno di un sessuologo, perchè il mio sesso con l'altro è normale e perfetto.. ma sono sposata e rompere un matrimonio non è facile.

 


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Cara Sara, qui si tratta di tirare fuori la grinta per decidere cosa fare della tua vita, senza dar conto ad altri delle tue decisioni. Sei infelice punto, questa spiegazione deve bastare.

L'errore di valutazione iniziale c'è stato, l'entusiasmo mancava fin dall'inizio, pensare di recuperarlo con il matrimonio è stata un'idea azzardata, con queste premesse, se mai, era prevedibile quello che poi è successo.

Credo sia giunto il momento di affrontare la realtà ed operare affinché entrambi, tu e tuo marito, abbiate la possibilità di trovare l'opportunità di una vita affettiva appagante. La situazione che stai vivendo adesso non è il meglio a cui puoi aspirare, è una scialuppa di salvataggio, a trenta anni potresti darti l'opportunità di vivere una storia con un uomo libero da altri impegni sentimentali, l'uomo con cui stai è un egoista ipocrita che ti sta facendo rimanere in un matrimonio ormai finito soltanto per suo tornaconto personale.

Personalmente sono portata a pensare che fondamentalmente non hai troppa stima nelle tue qualità e tendi quindi ad accontentarti, vorrei che riflettessi su questa ipotesi e ti regolassi poi di conseguenza. Il supporto di uno psicologo non si chiede soltanto per una patologia specifica ma anche per individuare i meccanismi responsabili del reiterarsi di certi comportamenti. Auguri.

(risponde la Dott.ssa Maria Assunta Consalvi)

Pubblicato in data 04/12/07

 


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