Storia parallela (77869)
Serena, 30 anni
La mia è una richiesta di
aiuto disperato...Cercherò brevemente di narrare la mia storia che mi
sta provocando disturbi emotivi oltre che fisici. Sono fidanzata da ben diciassette
anni con il mio primo ed unico ragazzo, almeno lo era fino a due anni fa, quando,
casualmente conobbi un ragazzo incontrato in chat. Dopo qualche mese in cui
ci siamo sentiti solo telefonicamente perchè io non volevo incontrarlo
(sentivo di fare un torto al mio ragazzo) ci siamo incontrati per un semplice
caffè, poi abbiamo iniziato a frequentarci e, senza che me ne rendessi
conto, siamo diventati amanti.
Ho da subito provato per lui una forte attrazione che piano piano ho scoperto
essere amore. Lo amo profondamente, come non mi era mai capitato di amare nessuno
nella mia vita ma questo amore mi sta letteralmente distruggendo. Quando abbiamo
iniziziato la nostra storia anche lui era fidanzato (e lo è tuttora)
da molti anni ma ciò per lui non ha mai rappresentato un problema, come
non lo era il fatto che io fossi impegnata. Non ha mai messo in discussione
il suo rapporto e quando dopo un anno che la nostra storia andava avanti gli
ho confessato il mio amore, lui mi ha detto che non provava per me gli stessi
sentimenti, che mi voleva moltissimo bene, che non avrebbe mai voluto perdermi,
che provava per me una forte attrazione, ma che il suo non era amore. Premetto
che ci vediamo molto poco (suoi impegni di lavoro), che passano settimane tra
un incontro e l'altro e a volte passano anche dei mesi senza che tra di noi
ci siano rapporti sessuali (allo stato attuale non ci vediamo da tre settimane
e non facciamo l'amore da tre mesi).
Ci sentiamo molto al telefono, più volte al giorno, tutti i giorni, ed
è spesso lui a cercarmi ma quasi mai per vederci. E' come se gli bastasse
avermi lì, a disposizione, vuole sentire che ci sono per lui, mi parla
di tutto ciò che gli accade, dal lavoro ai rapporti con gli amici (mai
della sua ragazza), non vuole perdermi ma non desidera neanche avermi.
Il risultato è che la mia "relazione stabile" è diventata
tutt'altro che stabile, il mio ragazzo comincia a desiderare una vita insieme,
mi parla di matrimonio o convivenza e io non so proprio cosa dirgli. Da un lato
so che non posso gettare tanti anni di fidanzamento così per immolarmi
in una causa persa, ma so anche che non ce la faccio più a vivere nell'inganno,
nella menzogna. Inoltre fare l'amore con il mio ragazzo a volte è una
vera tortura perchè nella mente ho sempre l'altro che, paradossalemnte,
mi sembra di tradire. Ma perchè ho questa sensazione di tradirlo? Non
trovate sia una cosa assurda? Ho provato più volte di troncare questa
relazione extra ma non sono mai riuscita a non chiamarlo per più di due
settimane, poi sono stata sempre io a cercarlo e puntualmente lui mi diceva
che era "contento" della mia incoerenza e debolezza perchè
non voleva perdermi anche se provava un profondo dispiacere per la mia sofferenza...questa
storia si è ripetuta ormai troppe volte, abbastanza da rendermi poco
credibile ai suoi occhi e a far scendere sotto zero la mia autostima.
Ho provato a considerarlo solo un amico perchè gli voglio un bene infinito
e non vorrei che sparisse dalla mia vita, ma dentro di me so che alimento solo
l'illusione che un giorno qualcosa possa cambiare perchè so che non potrò
vederlo mai solo come amico. Vorrei un consiglio su come comportarmi per trovare
dentro di me un briciolo di serenità e rispetto per me stessa. Dovrei
insistere sul trasformare i miei sentimenti nei suoi confronti andando avati
con la mia vita e sforzarmi di vederlo solo come amico? Oppure dovrei troncare
definitivamente qualsiasi rapporto con lui e farlo sparire dalla mia vita sperado
che con il tempo il dolore che sicuramente proverò svanirà? E
poi? Come ritrovare stabilità e armonia nel mio rapporto di coppia messo
fortemente in crisi da due anni di tradimento? Non l'ho confessato al mio ragazzo
per non compromettere in maniera irreversibile il nostro rapporto ma dentro
di me vivo dei forti sensi di colpa. Vi prego, datemi un consiglio perchè
questa situazione mi sta facendo impazzire, da qualche settimana ho dei forti
stati di ansia, soffro di tachicardia ed ho perennemente mal di testa. Non ce
la faccio più ad andare avanti in questo modo. Grazie, sinceramente,
grazie.
Cara Simona i punti fondamentali
della tua lettera a mio avviso sono tre:
1 - tradimento
2 - senso di colpa
3 - futuro
Il tradimento è iniziato nel momento stesso che hai cominciato a chattare
con la persona in questione. Nessuno meglio di te può sapere da cosa
è nata l'esigenza di navigare in internet, probabilmente è stata
curiosità, personalmente sono più propensa a pensare che l'hai
fatto per l'esigenza di provare emozioni nuove che non riuscivi più a
provare con il tuo ragazzo.
Per il mio lavoro ho l'opportunità di incontrare spesso coppie che stanno
insieme da tantissimi anni e che non riescono a dare un senso alle loro storie.
Sono relazioni che non crescono e in cui ad un certo punto gli attori si accorgono
di stare in un ruolo in cui non si riconoscono più.
Il senso di colpa è inevitabile, la sensibilità femminile in queste
situazioni rende tutto più difficile, se solo l'altro ti avesse fatto
un cenno tu saresti stata pronta a troncare il tuo vecchio legame nel quale
ti senti costretta. Resti con il tuo ragazzo soltanto perché l'altro
tiene le dovute distanze e ti ha fatto capire chiaramente che tra voi non c'è
storia.
Quando parli di futuro non riesco a capire a cosa ti riferisci. La perplessità
non nasce dal tradimento ma da come tu ti poni nei confronti della persona con
la quale vorresti costruire un futuro. Si può tradire ed accorgersi di
aver sbagliato a tradire ma questo non è il tuo caso. Stai con lui solo
per i motivi che ho accennato prima e perché pensi che ormai è
passato troppo tempo per chiudere e fare punto e a capo. Le tue emozioni dove
sono? Sei tutta protesa verso l'altro e allora mi viene da chiederti per quale
motivo una persona che non c'entra niente con le tue emozioni dovrebbe diventare
il tuo capro espiatorio. Oggi tu per lui non provi più amore, se mai
l'hai provato, pensare di costruire una famiglia con un compagno che non ti
eccita neppure sessualmente è una prospettiva veramente triste. Diciassette
anni sono un matrimonio; nel matrimonio la linfa vitale dovrebbe essere un progetto
di vita in comune, da portare avanti con entusiasmo cercando di essere punto
di riferimento e di sostegno l'uno per l'altro nell'affrontare insieme gioie,
imprevisti e sacrifici, cosa questa che manca in un fidanzamento tanto lungo
e che può diventare la causa del logoramento del rapporto stesso..
Sei ancora giovane e spero abbastanza assennata da uscire da entrambe le storie.
Non farti fermare dalla paure di soffrire anche perché, da quanto riferisci,
ormai la sofferenza è diventata una tua compagna fedele. Uscire definitivamente
da questo incubo in cui ti sei cacciata, con la consapevolezza di essere stata
capace di renderti autonoma da questa sudditanza emotiva che ti sta avvilendo,
ti ripagherà di tutte le sofferenze.
Auguri
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