Timidezza, solitudine ed autostima (162893)
Giulio, 17
Gentile Dottoressa,
Sono un ragazzo di 17 anni e vivo insieme ai miei genitori, mia sorella
e la mia cagnolina (che non posso lasciare fuori). Ho un buon rapporto
con mia madre, litigo continuamente con mia sorella (anche se in fondo
le voglio bene) ma purtroppo ho un pessimo rapporto con la persona che
dovrebbe essere il mio punto di riferimento, mio padre... siamo in
continuo disaccordo e non facciamo altro che evitarci e litigare a
vicenda. Prima non era così tra di noi, non abbiamo mai avuto un buon
rapport tra padre e figlio, di quelli che si mettono in auto insieme e
fanno un giro o di quelli che parlano l'un l'altro a tavola mentre si
mangia, però non litigavamo e se gli chiedevo qualcosa potevo aspettarmi
una risposta sincera e rilassata. E' da due anni invece che la
situazione tra di noi è peggiorata, e di molto... più precisamente dal
giorno in cui ho deciso di lasciare la scuola. Ho lasciato gli studi non
perchè non avessi dei buoni voti o perchè ero vittima di atti di
bullismo o qualsiasi altra ragione gli si voglia attribuire... ho
lasciato gli studi perchè sono dell'opnione che un diploma oggi giorno
non servi a nulla. Solo ora mi rendo conto di aver commesso un errore e
che tutti i miei problemi probabilmente sono partiti da questa scelta.
Ho pochissimi amici e sinceramente non credo che si possano definire
tali, forse sarebbe più giusto chiamarli "conoscenti con cui passo le
mie serate"... anche quando sono con loro mi sento solo, non perchè mi
escludino o mi prendano in giro, ma perchè quando sono con loro non
faccio altro che notare che ci sono pochissimi interessi in comune... Il
bello delle persone è proprio questo, che tutti sono diversi, ma nel mio
caso diventa un problema, non mi sento in compagnia e mi sforzo di
adattarmi a ciò che fanno solo per evitare di restare più solo di quanto
mi senta ora. Senza parlare di quanto mi sento a disagio nel vedere i
miei amici salutare mezzo paese mentre io non conosco quasi nessuno...
Non ho mai avuto una ragazza tantomeno un amica e questo probabilmente è
insolito alla mia età (alla scuola media avevo qualche amica, ma solo
compagne di classe diciamo...) La situazione in famiglia non è delle
migliori, soprattutto in ambito economico e per questo motivo spesso mi
sono dovuto attribuire delle limitazioni (non importanti ma che
probabilmente hanno favorito ad arrivare dove sono ora); una su tutte ha
infranto il mio più grande sogno, diventare un calciatore: probabilmente
è una cosa che molti ragazzi della mia vorrebbero fare ma nel mio caso
credo sia diverso. Sono un ragazzo molto timido (ecco perchè
probabilmente non ho una ragazza) ma quando gioco a calcio mi trasformo,
divento un altra persona, mi sento distante dal resto del mondo, mi
sento "sicuro" ... Ora che ho 17 anni probabilmente il mio sogno è da
considerarsi chiuso anche se riuscissi a fare uno sforzo economico per
iscrivermi ad una scuola calcio e ciò mi turba sensibilmente. Proprio
per la difficoltà economica che è presente in famiglia avevo deciso di
iniziare un lavoretto per "mantenermi" ma vista la mia timidezza, la mia
insicurezza e la mia mancanza di stima non sono neanche capace di andare
a cercare un piccolo lavoretto come aiutante in un bar o un semplice
lavoro di volantinaggio... in questo caso dovrebbe aiutarmi mio padre,
ma visto i nostri rapporti tutto và in frantumi, così come il mio sogno.
Stesso discorso con le ragazze, non ho neanche il coraggio di scrivere
in chat sui social network, figuriamoci da vicino!! i familiari mi
dicono che sono abile nel parlare e nel modo di esprimermi (infatti
tutti mi incolpano di aver lasciato gli studi, proprio perchè ero
bravo), ciò mi conforta sicuramente ma non mi dà comunque il coraggio di
intraprendere una conversazione con una ragazza o di cercare un lavoro.
Non mi hanno mai detto se brutto" ne "sei un bel ragazzo" e il dubbio è
la più grande paura (almeno nel mio caso). Attualmente per dare una
svolta alla mia vita dovrebbero verificarsi due cose: trovare un
lavoro, così da risanare i rapporti con mio padre che non mi incolpa di
aver lasciato gli studi ma di non aver trovato ancora la mia strada e si
preoccupa che un giorno finirò come lui, mentre lui mi augura di meglio;
e trovare una ragazza, che mi conforti, che mi stia vicino, qualcuno a
cui io possa dedicare le mie attenzioni defendendola da tutto e tutti e
ricevendo in cambio il suo affetto...
Che dire? La mia mancanza di autostima non aiuterà certo in tutto
questo, se poi aggiungiamo anche timidezza e nessuno che mi aiuti
(nessun vero amico e nessuna ragazza) allora mi ritrovo in una strada
tutta dritta che non arriverà mai da nessuna parte... Se dovessi
descrivermi in questo momento? Un lupo, un animale riconosciuto da tutti
come cattivo e malvagio ma che in realtà è buono, dagli occhi tristi,
dall'anima profonda e che amano la libertà (forse per questo il lupo è
il mio animale preferito...)
Spero che un eventuale risposta riesca a farmi comprendere i miei sbagli
e possa farmi acquisire sicurezza e autostima... un saluto e grazie per
eventuali risposte
Caro Giulio,
mi sembra tu abbia buone capcità introspettive e di autocritica non molto comuni alla tua età. Forse ti senti diverso perchè non riesci a sviluppare le potezialità che possiedi, ti senti bloccato dalla timidezza che mi descrivi. Un colloquio potrebbe aiutare a valutare le problematiche che ti bloccano e innescare un processo di cambiamento che ti renda capace di realizzare i tuoi desideri.
(Risponde la Dott.ssa Laura Del Citerna)
Pubblicato in data 26/07/2013