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Crisi d'identità (015352)

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on . Postato in Sessualità | Letto 437 volte

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Raffaella, 36 anni

Sono sposata da quasi 3 anni e sto attraversando una crisi da circa un anno.Quando mi sono sposata ero profondamente innamorata di mio marito ed immaginavo tutta la mia vita figli, nipoti e vecchiaia insieme a lui.oggi sono infelice perchè non so più se voglio ancora invecchiare con lui,dopo che,col tentativo di spiegargli la solitudine che ho provato negli ultimi tempi,le sue disattenzioni il suo farmi sentire invisibile e,quando presente,una rompiscatole,sono arrivata alla conclusione che non potevo e non volevo impostare tutta la mia vita con lui provando rassegnazione e sopportazione.E l'amore che ci legava prima dove lo mettiamo?Forse non ero innamorata?no non ci credo..solo che negli ultimi tempi non desideravo nemmeno fare l'amore con lui,per me era diventato solo un dovere coniugale e non più un piacere come prima.Come facevo ad amare una persona che quando gli spegavo i miei problemi la prendeva sul personale,non rivolgendomi la parola per giorni,trattandomi con sufficienza ?quando poi io provvedevo alla quasi totalità delle mansioni che di norma si dividono due i coniugi.Sono andata in tilt e la mazzata è arrivata quando non non sono riuscita a rimanere incinta dopo vari tentativi, visite mediche invasive e completa sfiducia e paura della fecondazione assistita (idea da me abbandonata in partenza). Adesso che abbiamo deciso di separarci di comune accordo sono fermamente convinta che non bisogna essere amati per quello che si fa (facilitando la vita agli altri) ma per come si è. Perchè ci si accorge degli errori troppo tardi e non riusciamo a vederli quando li commettiamo? Riuscire ad accorgersene in tempo eviterebbe un sacco di sofferenza a noi e a chi ci sta vicino.
Riuscirò mai ad imparare ad amare qualcuno senza annullarmi completamente e soprattutto a vivere senza cercare sempre l'appovazione e una conferma della mia famiglia?forse dovrei imparare a vivere di più all'insegna di un "sano" egoismo?ma nessuno me lo ha mai insegnato.Potete aiutarmi a rispondere a questi dubbi?Grazie.

Cara Raffaella, non esiste una specie di manuale della vita, e accade spesso che i progetti rimangano tali.
L'unica verità che resiste all'usura del tempo e degli eventi è quella che viene dall'obiettività di cui ognuno è capace.
E la saggezza, che è prerequisito indispensabile per migliorare la qualità dell'esistenza, nasce proprio dalla capacità di accettare i propri errori e non soffrirne attraverso una lamentazione, ma crescerne senza rimpianti, guardando al futuro e a quel che accadrà, piuttosto che pedestramente a quel che è accaduto.
Finito il primo naturale periodo di malessere, quello che devi fare è non cercare frettolose elaborazioni.
Il problema non è infatti "essere più o meno egoisti", ma capire profondamente se stessi e le persone che si scelgono, sapendo accogliere anche l'eventuale fallimento. Gli amori nascono e a volte finiscono e comunque amarsi non basta automaticamente per poter vivere insieme, tenuto conto che spesso nel tempo si cambia e in ogni caso che sono le circostanze che definiscono le possibilità e le visibilità di ognuno.

( risponde la dott.ssa Lucia Daniela Bosa )

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