Disturbi dell'identità di genere ( 016938)
Massimo, 27 anni
Sono nato in un corpo di donna ma fin da bambino mi sono sempre sentito maschio.
Mi sono accorto del problema in un'età molto precoce (3 anni).I l rifiuto
che ho avuto da parte del mondo mi ha portato a chiudermi in mé stesso
in uno spiccato atteggiamento narcisistico che forse tuttora porto avanti.Dallo
sviluppo sessuale in poi mi sono lentamente chiuso in un totale isolamento.Ho
sempre sentito un continuo disagio verso la società che mi ha portato
ad esaltarmi di fronte a me stesso e ad avere bisogno soltanto di me stesso.Tutto
questo aggiunto ad una notevole sensibilità riconosciuta anche da altre
persone che ho frequentato. Molto spesso mi faccio continue domande su ideali
di vita e sul senso della vita.
Da quel primo rifiuto dell'infanzia in me sono nate tutta una serie di fissazioni
e turbe che agli altri appaiono senza senso.Da bambino mi rifiutavo di andare
dallo psicologo. Dopo le scuole sono stato seguito da un sessuologo con la volontà
di cambiare chirurgicamente il mio corpo. Il dottore mi ha inviato ad un centro
per transessualismo ed ho eseguito le prime operazioni. L'esperienza al centro
é stata disastrosa.
Sono stato seguito da una psicoterapeuta alla quale ho dovuto mentire per soddisfare
il mio desiderio. Nel frattempo mi sono chiuso in casa con i miei genitori ad
avere idee vaghe e molto sognate sul mio futuro con varie crisi nervose e senza
riuscire ad andare avanti nella mia vita sia lavorativa che affettiva con smoderate
pretese ambiziose e tutta una serie di fissazioni.Una parte di me vorrebbe buttare
tutto sul lavoro e mandare al diavolo gli affetti ma l'altra sta male.Il risultato
é che sono bloccato in casa da quando ho terminato la scuola.Non so più
chi sono e se sono un maschio si può definire tale un uomo senza pene?
Il pene lo potrei avere con un'ulteriore operazione ma purtroppo le tecniche
non sono avanzate e non so cosa fare .L'idea di non poter mai riuscire ad avere
la vita da maschio che ho sempre sognato mi uccide.
Sono stanco di frequentare circoli di transessualismo perchè io voglio
vivere la vita di un maschio comune non voglio adagiarmi nella sofferenza per
sempre. Voglio solo poter essere me stesso ed io non mi sento transessuale mi
sento uomo. Sono andato in depressione. Per vari anni ho avuto cure farmacologiche
da neurologi e psichiatri tutti d'accordo nel fatto che ho bisogno di una psicoterapia.Ho
avuto quattro psicologi ma nessuno é riuscito ad aiutarmi. Leggendo il
vostro portale penso che avrei bisogno di uno psicologo che annullasse gli effetti
negativi che ho avuto da quel primo rifiuto.Vi chiedo disperatamente aiuto.
Voglio uscire da questo tunnel senza fine. Adesso il mio medico di famiglia
che è anche il sessuologo che mi ha aiutato all'inizio ha detto che cerca
di trovarmi qualcuno. Secondo voi come devo impostare il rapporto con il nuovo
psicologo?
Ho letto nelle vostre 10 regole del rapporto fra psicologo e paziente che devo
chiedergli il tipo di terapia che potrebbe adottare con me. Vi chiedo quale
potrebbe essere il tipo di terapia migliore per il mio problema? Mi sono scontrato
con molta ignoranza da parte dei medici sull'argomento ,la psicoterapeuta del
centro mi ha detto che qualsiasi psicologo va bene. Io non so cosa fare. Sono
veramente al minimo. Se non posso uscire da questa storia forse metterò
fine per sempre alla mia vita. Ditemi che non é l'ultima spiaggia.Vi
prego.
Gentile massimo, non è l'ultima spiaggia, anzi potrebbe essere l'inizio
di una nuova esperienza, nel suo vissuto c'è molta confusione ed è
normale viste le esperienze da lei vissute, ma non si deve buttare tutto tutt'altro
fare tesoro delle esperienze vissute anche quelle negative.
Andiamo per ordine, per quanto riguarda il suo pene so che ci sono diversi ospedali
pubblici che in Italia fanno l'intervento, è vero nel passaggio di sesso
da donna a uomo vi sono delle difficoltà ma il risultato finale c'è,
ovviamente l'intervento non viene effettuato a tutti ma previo un percorso medico,
psicologico e legale con i vari specialisti visto che si tratta di un vero cambiamento
di identità, come le dicevo quindi in questo percorso vi è anche
la terapia con lo psicologo che può avere differenti orientamenti ma
comunque specializzato in queste problematiche, il consiglio è quindi
di rivolgersi a questa equipe di spiecialisti più che ad un singolo in
modo da avere un trattamento oltre che a 360 gradi sul suo problema, anche qualificato
e specifico.
( risponde la dott.ssa Benedetta Mattei )
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