Problemi di identità sessuale (081294)
Francesco, 18 anni
Gentili psicologi, mi chiamo Francesco, ho 18 anni, sono studente di liceo classico.
Vivo con mia madre (separata da mio padre) e mia sorella, più piccola
di qualche anno. Nonostante qualche piccolo turbamento, ho vissuto serenamente
la separazione dei genitori, in quanto ho sempre avuto conflitti di vario genere
e gravità con mio padre. Con mia sorella (nonostante opinioni, caratteri
ed indole differenti)sono piuttosto legato, talvolta in modo quasi morboso.
Da quando avevo circa 14 anni ho manifestato chiare tendenze omosessuali, tanto
chiare che fino a circa un anno fa non ho mai avuto dubbi sulla mia identità
sessuale, che avevo appurato essere di chiarissima matrice omosessuale.
L' avevo interiormente accettata.
Tuttavia proprio un anno fa ho confessato
questa mia identità ad un amico coetaneo; lui mi ha (con molta ingenuità
e candore) instillato un dubbio sul mio effettivo orientamento, chiedendomi
se mai avessi avuto interesse per l'altro sesso. Io ho risposto fermamente di
no, ma nei giorni successivi ho iniziato a pensare all'effettiva veridicità
della mia risposta. Ero nel dubbio: le ragazze mi piacevano o no? Per quanto
prima non avessi mai degnato il sesso femminile di attenzione, mi sono imposto
a titolo per così dire "sperimentale" di interessarmi ad esso.
Non ho provato alcuna palese attrazione inizialmente, ma dopo qualche giorno
mi sentivo effettivamente confuso. Da allora non vivo più serenamente
il mio interesse per gli uomini perchè non capisco più se sono
attratto da essi o no. In buona sostanza, vivo nel dubbio: sono realmente gay?
Oppure è una mia imposizione, dovuta a mie vecchie abitudini, che si
sovrappongono in maniera forzata ad una mia nuova sessualità (eterosessuale)
che fatica ad esprimersi proprio in funzione di questa mia imposizione? O al
contrario: non riesco più a pensare serenamente ad uomini perché
incombe l'angoscia che sia una mera imposizione? A questo si aggiunge altro:
mi ritengo persona particolarmente egoista e fatua, e spesso capita che non
appena rivelo un mio interesse (di qualsiasi natura) a qualcuno, in breve tempo
esso si dissolve, come se il fascino che io posso esercitare sul prossimo esponendo
questo mio interesse agli altri basti perché il mio ego si senta appagato
e l'interesse vero non serva più a nulla, e si disperda. Che sia accaduto
così anche per la mia omosessualità?
Forse questo mio modo d'essere sconvolge anche la sfera degli affetti, anche
i miei innamoramenti (per quanto ho potuto constatare) potrebbero dipendere
da questa mia brutta facoltà. Può apparire un'ipotesi stupida,
ma nella mia situazione mi sono dato molte risposte, e ho dato spazio a molte
domande. Forse ho orientamenti sessuali che esulano da etero- e omosessualità?
Anche su questo ho dubbi insoluti. Sarà quest'età di cambiamento
in cui mi trovo e di cui tanto si parla? E se sì, come influisce? So
che il problema è spinoso, ma vi prego vivamente di darmi perlomeno una
pista da seguire, un indizio per ritrovare un pò di quella serenità
che per adesso proprio non vedo. Grazie infinite, Francesco
Gentile Francesco, è probabile che i suoi dubbi relativi all'identità
sessuale come al suo comportamento in generale siano dovuti al periodo di vita
che sta passando.Mi chiedo se all'origine di queste sue perplessità vi
siano anche dei comportamenti agiti: ovvero delle esperienze omo e/o etero sessuali
vissute.
E' giusto farsi delle domande e tentare delle soluzioni, ma il modo migliore
per chiarire i suoi dubbi è quello di intraprendere un percorso psicoterapeutico
e in particolare rivolgersi ad uno specialista che si occupa anche di omosessualità.
Un' altra pista iniziale che potrebbe seguire è quella di cominciare
ad affacciarsi a questo "mondo" tramite letture, internet, e quant'altro
per provare a capirci qualcosa di più. Le auguro buona fortuna.
(risponde la dott.ssa Benedetta Mattei)
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