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Problemi sessuali (100695)

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Veronica 28

Gentile dottore, le sottopongo il mio problema con la speranza che possa aiutarmi. Confido davvero tanto in una risposta. Dunque, sto da alcuni mesi con un uomo che amo tantissimo. L'ho frequentato per tre anni e l'ho corteggiato per un anno e finalmente ci siamo messi insieme. Da quando abbiamo cominciato ad avere rapporti sessuali però ho notato che lui soffre di eiaculazione ritardata. Non che gli manca essere eccitato e quanto all'intesa che abbiamo è favolosa, pazzesca. Stiamo davvero molto bene insieme però non so perchè lui ci mette tanto a raggiungere l'orgasmo e questa cosa è diventata un pò frustrante per entrambi ultimamente. Il fatto è che lui è molto riservato sulle cose sue personali. E' chiuso, difficilmente racconta i fatti molto personali suoi agli altri, ma io lo sto aiutando a fidarsi di me e ci riesce. Infatti recentemente mi ha confidato che la sua prima esperienza sessuale con una donna è stata a 16 anni. Lei ne aveva 25 e da quello che mi ha detto, lei lo ha come dire, forzato. E' stato un rapporto preteso, spinto, voluto da lei e non da lui. Io quasi non riuscivo e non riesco a credere che anche un uomo possa essere "violentato"... ma com'è possibile? Lei fra l'altro era la moglie di suo fratello che aveva perso la testa per lui che invece non era affatto interessato. Dopo quel rapporto lui ha cominciato a sentirsi insicuro di sè, spesso si è sentito incapace di andare con un'altra donna e alla fine ha cominciato a frequentare e a fidanzarsi solo con donne più grandi di lui. Ricercava donne che avessero all'incirca 10 anni più di lui perchè stare con una donna lo faceva sentire all'altezza e sicuro mi ha confessato e mi chiedo se ora come ora che sta con me che invece ho 10 anni meno di lui, possiamo risolvere il problema. Allora è proprio vero che il primo rapporto sessuale è quello che costruisce le basi dell'identità sessuale di una persona? Mi chiedo soprattutto se sia stato proprio quel primo rapporto strappato con forza a creargli questo problema nell'eiaculazione. E' possibile che quello che gli è successo sia stato un trauma tale da renderlo incapace di eiaculare in tempi normali e standard? Oppure è un problema dovuto a scarsa eccitazione? Io penso di eccitarlo perchè le erezioni comunque gli vengono in maniera normale, durante il rapporto poi c'è molta passione e feeling, però non so perchè ci mette tamto a venire e a volte non viene proprio nemmeno dopo un'ora e mezza glielo assicuro. Non so cosa pensare. A volte penso che magari sono io che non stimolo abbastanza le sue fantasie erotiche o il suo desiderio di provare un orgasmo. Cosa posso fare? E' frustrante per me a volte fare l'amore con lui e provare il massimo del piacere senza vederlo provare le stesse cose perchè quando facciamo l'amore e vedo che non viene proprio nemmeno dopo due ore, me ne vado in paranoia perchè penso che sono io che non so stimolarlo a sufficienza. Lui mi tranquillizzza sempre e mi dice che in verità questo gli succede da sempre e con qualsiasi donna sia andato, ma non so se è davvero così. Il problema è che non possiamo nemmeno rivolgerci ad un sessuologo o uno psicologo perchè attualmente non abbiamo i mezzi economici per potercelo permettere... cosa mi consiglia di fare? Secondo lei cosa gli causa questa difficoltà nell'eiaculare? La ringrazio fin da ora per l'attenzione.

Gentile Veronica, non è solo il primo rapporto sessuale a creare l’intera identità sessuale di una persona, ma certamente il primo rapporto è un peso importante. Soprattutto se, come nel caso del suo compagno, non avviene in un clima di serenità e di reciprocità. Possono crearsi dei mircotraumi che poi condizionano l’intera vita sessuale, se non affrontati subito. Posso dirle che, se l’eiaculazione ritardata è un problema che ha sempre avuto, non è lei ad eccitarlo poco. E comunque l’eiaculazione ritardata non ha a che fare con una scarsa eccitazione(se l’eccitazione fosse scarsa non ci sarebbe nemmeno una buona erezione), ma con una difficoltà a darsi, donarsi. È possibile che questo sia il caso del suo ragazzo, che lei descrive come una persona molto chiusa, e che ha avuto esperienze sessuali che forse non hanno minimamente incoraggiato l’ esperienza del donarsi a qualcuno. Una terapia sessuologica, magari di coppia, sarebbe effettivamente la strada migliore; se attualmente non avete i mezzi per rivolgervi ad un privato (e comunque la terapia di coppia ha costi molto meno ingenti di una terapia individuale), potete rivolgervi al pubblico. Informatevi se esiste un servizio di Psicologia Clinica nell’ospedale della vostra città; se non esiste, potete andare presso un Consultorio, i cui servizi sono completamente gratuiti. Molti auguri

(risponde la Dott.ssa Serena Leone)

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