Semplice fantasia, nevrosi, o parafilia? (120700)
anonimo 18
Salve a tutti. Per prima cosa mi congratulo con lo staff di Psiconline per questo utilissimo sito. Vi voglio qui esporre il mio problema: premetto che sono un tipo alquanto strano, non ho rapporti di amicizia "forte" coi miei conoscenti ("amici"), infatti mi giudicano asociale e noioso (poichè sono di poche parole e chiuso in certi casi). A casa siamo in 3: io, mia madre e mio padre, una famiglia normale direi. Ho una ragazza: sono eccessivamente possessivo, paranoico, esageratamente geloso e tendo a creare un dramma anche per le cose più futili (quasi ci trovo gusto). Infatti, le vieto molte cose, direi fin troppe, quasi le proibisco di uscire di casa e sono costantemente "ossessionato" dagli altri maschi (e direi anche suo cugino), i quali li considero miei potenziali nemici che potrebbero portarmela via in ogni momento. Anche se solo vede per strada un suo amico tendo a farne un dramma. Inutile dire che non ho fiducia in lei. Sono un tipo di poche parole a volte, strano e quasi asociale. Quando non sono in compagnia e ci sono persone le quali non mi vanno a genio (ad es. per motivi di rivalità), tendo a chiudermi ed isolarmi. Ho poca fiducia in me e mi sottovaluto moltissimo quasi allo sprezzo della mia immagine. Inoltre penso di essere affetto da alcune parafilie: mi eccita molto vedere una donna in bagno durante i suoi bisogni, specie se quello grande. Inoltre mi eccita tantissimo sentire una donna fare peti. L'unica persona che mi accontenta è la mia ragazza. A volte (e lo confesso), fantastico su cose simili. Mi spiego meglio brevemente: situazioni di sottomissione della donna ed arrecargli danni al fine di provocargli stimoli di defecazione molto forti (perette, clisteri, supposte, ecc.). Riassumendo, mi piacciono le donne mentre defecano e fanno peti. Sono un tipo estremamente violento: in apparenza sono totalmente calmo ed innocuo, ma basta davvero poco (anche il rumore di una gomma da masticare in bocca) per farmi letteralmente perdere il pieno controllo di me stesso e farmi arrabbiare. Durante questi miei "raptus" di meno di un minuto (li definisco così) divento pericoloso e sono pieno di adrenaline, carico, come se potessi fare qualunque cosa. Questa è la mia situazione e so bene che non è normale. In attesa di una vostra risposta vi porgo distinti saluti.
Caro anonimo, già il fatto che non esiste il coraggio di trascrivere il proprio nome, il che vuol dire non essere identificato, ha un suo significato. Leggendo il testo si intravede un soggetto disturbato psicologicamente, il che richiede, secondo il mio parere, una consulenza psicoterapica per fare una diagnosi precisa sul percorso da seguire. Per quanto riguarda la sessualità si intravedono varie parafilie non altrimenti specificate, ma quella che più sovrasta è la clismofilia. Quindi credo che con una buona analisi individuale si possano risolvere i problemi sopra esposti; se persistono disturbi di carattere sessuale necessita consultare un sessuologo, il che vuol dire esporsi e non rimanere anonimo, il tutto per ritrovare quella fiducia e autostima che sembra smarrita. Auguri.
(risponde il Dott. Sergio Puggelli)
Pubblicato in data 02/07/08
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