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Sesso (119506)

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on . Postato in Sessualità | Letto 314 volte

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Katia 33

Sono sposata da 12 anni, ho due bambini. Per diversi anni la mia vita sessuale andava bene, però era una sessualità costretta, cioè nel senso che mio marito se non ero vestita in un certo modo non si eccittava. All'inizio ero anche d'accordo a stuzzicarlo in questo modo, ma con l'andar del tempo vivevo la mia sessualità come un obbligo. Cioè non capivo perchè per far andare avanti un rapporto di quel tipo bisognava vestirsi o comportarsi come una prostituta. Finchè non sono entrata in crisi e gli ultimi tre anni li ho vissuti male, ogni volta che facevo l'amore con mio marito non sentivo nulla, sentivo solo un pene che entrava nella vagina senza provare emozioni di nessun tipo. Pensavo di essere diventata frigida, finchè ho voluto provare a tradirlo e nel tradimento mi sono accorta che sessualmente ero ancora attiva e che provavo forti emozioni. Il tradimento è andato avanti, con altre persone e tutte le volte che riprovavo a farlo con mio marito, sentivo dolore, quella voglia di piangere, di schifo. Mi succede solo con lui, con altri uomini no. Ora non capisco cosa mi succede. Il sesso mi piace e mi piace farlo anche tutti i giorni, ma non con mio marito, perchè? Non riesco a capire. Sono malata? Sono una ninfomane? Mi potete aiutare, sono disperata.

Cara Katia, dal racconto si evince che tuo marito vive la sessualità non serenamente, poichè il suo modo di interpretare i rapporti può essere inserito nelle Parafilie non altrimenti specificate. Io non sono un moralista, ma credo che se ti interessava salvare il matrimonio o la relazione di coppia, prima di intraprendere la scelta di avere rapporti con altri uomini, sarebbe stato meglio consultare uno specialista che avrebbe potuto dare le giuste indicazioni. E' chiaro che giunti a questo punto la cosa può essere complicata poichè non c'è la serenità di decidere se rimanere con tuo marito o ritornare single, non vorrei che i due figli fossero il collante, poichè per la buona salute mentale è meglio la separazione che rimanere in un nucleo familiare dove regna l'indifferenza. Se altrettanto vuoi salvare il matrimonio consiglio di consultare uno psicologo psicoterapeuta per valutare la tua psiche e capire se ci sono i margini per ricostruire un rapporto di coppia, e confrontarsi sui desideri per non sentirsi obbligata a fare determinate cose non desiderate; questo vale anche per tuo marito che non ha recepito o non vuol capire le tue sofferenze. Auguri

(risponde il Dott. Sergio Puggelli)

Pubblicato in data 11/06/08

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