Sessualità (51746)
Massimo 40 anni 02.08.02
Egr. Dottore, ho un grave problema, almeno io lo vivo così... Sono un imprenditore di discreto successo, due lauree e provengo da una famiglia di alto livello socio culturale. Sono sposato e ho un figlio, sono sempre stato attratto dalle donne, ma da qualche anno a questa parte mi succede di immaginarmi donna con un uomo molto più grande di me. Sin qui è forse facilmente comprensibile l'eventuale "patologia", ma la cosa che mi stupisce di più è che questo desiderio compare solo ed unicamente in concomitanza di eventi molto gratificanti, come ad esempio un successo lavorativo, la chiusura di un contratto importante e così via. Dopo qualche giorno tutto questo scema nel nulla ed anzi mi ripugna l'averlo desiderato ed immaginato. Tengo a precisare che mon ho mai avuto rapporti con uomini, ma questa cosa ormai mi sta disturbando molto. Potreste aiutarmi a capire? Grazie in anticipo per quanto potrete fare.
Caro Massimo ( 40 anni) , vorrei poterla tranquillizzare con un facile "non ci stia a badare" , "tutti abbiamo qualche fantasia strana" , si concentri sulle cose buone che ha ( famiglia, lavoro, cultura, ecc ) ma so che a tanto avrà già provato anche lei. Prendo atto che ora - per lei - il problema si é fatto "grave" e che la sta "disturbando molto" . Allora, si faccia coraggio ed affronti la cosa. Nell'ottica psicanalitica (Freud, ma anche Jung ) la bisessualità psichica originaria si risolve normalmente nel processo evolutivo con la RIMOZIONE di una componente ( di solito quella omosessuale ) e il prevalere sostanziale dell'altra ( quella eterosessuale). Per la maggior parte della popolazione , perciò , prevale l'attrazione per l'altro sesso. Ciò non impedisce tuttavia che in una percentuale di persone di questo tipo (sostanzialmente etero ) in certe fasi della vita o a una certa età ci sia un "RITORNO DEL RIMOSSO " e ricompaiano componenti omosessuali o pregenitali. Se queste vengono adeguatamente integrate , o nuovamente rimosse , o sublimate nella tenerezza, o vissute nei preliminari giocosi col proprio partner... non costituiscono un grave problema. Nel caso suo invece , il fatto che la fantasia di "essere donna con un uomo molto più grande " compaia ricorrentemente dopo un successo professionale o una gratificazione economica... fa pensare a una dinamica sottostante abbastanza forte da non poter essere ignorata facilmente. Il suggerimento più opportuno allora sembra essere quello di rivolgersi a un bravo psicoterapeuta a orientamento analitico che le permetta di prendere coscienza dell'entità della sua eventuale componente omo e procedere o a una valida integrazione, o a un viraggio nell'orientamento maggiormente egosintonico. La cosa potrà farle paura, potrà temere il prezzo emotivo o temporale o economico... ma ne guadagnerebbe in termini di serenità e di autenticità. Mi vien da citarle una lettera di Freud a una madre americana ( 9 aprile 1935) preoccupata per il figlio : "Se é infelice, nevrotico, lacerato dai conflitti , inibito nella vita sociale, l'analisi può portargli l'armonia, la tranquillità psichica, una piena efficienza sia che rimanga omosessuale o che cambi" . Rovesciando il problema per lei , rimanere com'è o cambiare, non sarebbe comunque qualcosa di altamente desiderabile?