Sessualità (7610)
Michela,30 anni
Da 14 mesi ho una relazione con un uomo di 40 anni sieropositivo.
Non è stato semplice il rapporto e l'accettazione con la malattia.
E' un uomo affascinante presente interessante bello ed io nonostante tutto tengo
molto a lui. Nel mese di maggio, dopo episodi poco chiari e le mie insistenze
e i miei interrogatori (sono un avvocato) lui mi confessa che da più
di dieci anni ha incontri mensili con transessuali ( per lo più a suo
dire orali)coadiuvati dall'utilizzo di sost. stup. e questo è accaduto
anche durante la nostra storia ed è così che ha contratto l'hiv
è iniziato l'incubo . La scoperta delle menzogne, il dover fare i conti
con la tremenda realtà l'insicurezza. Lui mi ha chiesto aiuto, l'ho trascinato
da un comportamentista il più bravo e conseguentemente vi son dovuta
andare anche io.I mesi successivi son stati deliranti con qualche sprazzo di
gioia.
Sono stata molto male, sto ancora male. In queti mesi ho sentito parlare di
perversione, di doc, di plagio , di pericolo ma sono molto confusa.
Mi sento divisa in due una parte razionale che dice scappa ed una parte emotiva
che lo ama molto.
Lui giura e spergiura di non essere più stato con un trans dalla confessione
ma io devo fare i conti con la ormai pochissima fiducia e stima che nutro.
So che è difficile dare un consulto con così pochi dati ma non
so come comportarmi e soprattutto ho paura.Lei cosa ne pensa io son molto giovane
e il dottore mi dice che non posso avere la forza che è una cosa troppo
complessa.
non so più a cosa credere. grazie
Cara michela,in effetti il quesito che pone è di estrema complessità e dare una risposta con così pochi elementi, come lei stessa ha sottolineato, è molto difficile. L’unica cosa che mi sento di dirle è che alla base delle relazioni, che siano di amicizia, di amore, filiali o altro, ci devono essere due ingredienti di base imprescindibili: il primo è la fiducia e il secondo è il rispetto dell’altro.In questa storia mi sembra manchi da parte del suo compagno il rispetto necessario a confessarle subito la sua situazione e da parte sua, credo manchi di rimando ora una sufficiente fiducia nel suo partner.Con questi presupposti, faccia lei i suoi conti, ma non credo ci siano le basi sufficienti per mantenere una relazione. In ogni caso, vista l’estrema difficoltà di questa situazione le consiglio di consultare uno psicoterapeuta cognitivo che potrà supportarla e aiutarla in questa situazione e, se dovesse ritenere che vi siano comunque le basi per mantenere la relazione, le consiglio di farvi supportare come coppia da un terapeuta di coppia che potrà aiutarvi a superare la complicata situazione.Spero di esserle stata utile
( risponde La dott.ssa Laura Duranti )
Pubblicita'
Vuoi conoscere i libri che parlano di sessuologia
per saperne di più?
Cercali su Psiconline®
Professional Store