Sessualità, coppia (15762)
Nigi, 31 anni
Buon pomeriggio, premetto
che fino a tre mesi fa mi ritenevo un ragazzo di 31 anni abbastanza maturo,
equilibrato, fortunato e soprattutto felice. Vivevo da 10 anni una storia d'amore
importante (da due trasformatasi in convivenza) con una ragazza (28 anni) straordinaria,
in questi dieci anni la nostra storia è andata bene (tranne una pausa
al quinto anno) la mia ex mi appoggiava in tutto assolvendo spesso alle mie
carenze e "risolvendo in mia vece" alcuni tra i più grandi
problemi che ho affrontato, io d'altro canto mi impegnavo nel rapporto e ritengo
che parte della sua evoluzione personale la deve a me (ma ultimamente lo ha
negato).
Da un pò di tempo (quantificabile in un anno circa) ho perso quasi completamente
il desiderio sessuale nei suoi confronti (i rapporti erano ridotti a circa 2
al mese e quasi sempre era lei a prendere l'iniziativa anche se il rapporto
appagava infine anche me), aggiungo che nel periodo in questione ricorrevo alla
fruizione di film porno e masturbazione.
Il problema è nato tre mesi fa: ho conosciuto un'altra ragazza (21 anni,
provocante bella ed ammiccante) con la quale sin da subito ho voluto intraprendere
una storia, dopo poche settimane di relazione (sessualmente molto intensa) la
mia ex ha scoperto (o forse ho lasciato che scoprisse) tutto e la nostra storia
è finita nel peggiore dei modi, il giorno dopo sono letteralmente scappato
per vivere l'altra storia, dopo una settimana sono tornato dalla mia ex ed infine
dopo altri dieci giorni difficilissimi da sopportare sono nuovamente scappato
dicendole che non la amavo più (durante questi dieci giorni lei mi ha
confidato di aver avuto una storia fatta di "qualche bacio" con un
collega e proposto una terapia di coppia).
Da quel giorno sono passati due mesi di intensissima attività sessuale
(monogama) ma neanche un giorno di assoluta felicità, tranquillità
(come se avessi lasciato tutto ciò di più bello che avevo dalla
mia ex), ho attribuito per diverso tempo la mia apatia al fatto di non avere
una casa fissa o una vita regolare (come l'avevo prima), poi ai sensi di colpa
per quello che ho fatto ma da un pò di giorni sto pensando alla mia ex
sperando che ci sia un modo per ricostruire un rapporto ormai appiattito dalle
abitudini (che ora mi sembrano addirittura belle) e senza passione. Sarà
possibile farlo?
Da circa quindici giorni sto cercando prendere un periodo di pausa senza riuscirci
(la mia nuova "ragazza" è innamoratissima e non l'accetta ed
io non sono abbastanza forte da prendere una decisione assoluta). So bene di
aver bisogno dll'aiuto di un professionista e credo che lo farò ma vi
invito a darmi un pò di sollievo. Ad approfondire il quadro : ho un ottimo
rapporto con mia madre (anche se lei sembra sia stata assente durante i primissimi
anni della mia vita a causa di un esaurimento, per cui ho vissuto spesso e volentieri
da parenti) Ho un buon rapporto con mio padre (è stato conflittuale dal
primo giorno di università fino al giorno della laurea a causa del mio
scarso impegno nello studio).
Ho successo con le persone (ma da 2 mesi mi sento di non avere neanche un amico,
vorrei evitare tutti, mi vergogno) Ho un lavoro quasi soddisfacente(ma negli
ultimi due mesi dormirei sempre). Ho avuto diverse ragazze (non ho mai tradito
fino ad ora e non riesco mai a farmi una storia tanto per farla o per il sesso,
anche se mi piacerebbe). Nel ringraziarvi in anticipo Saluto.
Caro Nigi, in una relazione
così lunga, come quella con la tua ex, un periodo di assestamento e crisi
non è obbligatorio, ma rientra nella fisiologia routinaria dei rapporti
di coppia.
Il problema è iniziato in realtà con il tuo bisogno spasmodico
di rottura, espresso efficacemente nella fuga rapida e convulsa in una nuova
relazione, erotizzata al massimo e che almeno in apparenza e all'inizio sembrava
consentirti molta ludicità, anche per la giovinezza della nuova partner.
Quando si scappa, però, non solo non si valutano in maniera equilibrata
le perdite, ma spesso non si guarda bene dove si sta andando. La tua confusione
attuale ne è in qualche maniera la prova. Tra l'altro in questa situazione
hai sottovalutato i turbamenti e le aspettative delle partners, che per forza
avranno il loro bel da fare per elaborare gli eventi degli ultimi mesi.
Fermarti è il minimo che puoi fare, prima di complicare ulteriormente
il tutto, cercando di riflettere se può essere un'angoscia remota d'abbandono
precoce che oggi confonde i tuoi sentimenti e i tuoi pensieri o una sorta di
sindrome di Peter Pan, che ti impedisce di crescere e prendere delle responsabilità.
Potrebbe certamente aiutarti in questo contesto una buona psicoterapia.
( risponde la dott.ssa Lucia Daniela Bosa )
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