Temere il confronto sessuale (14062002)
Nei rapporti sessuali ho sempre sofferto di ejaculazione precoce e, in misura minore, di deficit erettivo, quest'ultimo di origine ansiogena. Le tre storie a cui ho accennato sono finite per mia decisione, anche se mi è difficile motivarla, nonostante il sentimento d'amore fosse ben presente. Ad ogni modo ho sempre sofferto molto per l'e.p. e per questo motivo quasi mai un rapporto sessuale mi ha gratificato.
Le mie compagne non sembravano dare molta importanza a questo problema ma la loro "comprensione" sortiva in me un effetto tutt'altro che rassicurante. Anzi, mi sentivo oltremodo incompreso poiché le mie fantasie sessuali sono incentrate soprattutto su rapporti di tipo penetrativo, che di fatto mi erano preclusi. Da un paio d'anni, nonostante mi capiti di tanto in tanto di "essere corteggiato" o di prendere qualche piccola "sbandata", non ho legami sentimentali nè pratico attività sessuale. Anzi, assumendo atteggiamenti di (falso) disinteresse cerco di evitare i rapporti intimi per risparmiare alla mia ipotetica compagna - ma soprattutto a me stesso - l'ennesima delusione prestazionale. In questo modo sto perdendo una ad una molteplici occasioni con donne che mi piacciono o a cui piaccio e mi è stato riferito che si comincia addirittura a vociferare che io sia omosessuale. Delle male lingue non m'importa, ma delle occasioni perse sì, anche se in questo momento non desidero una relazione molto impegnativa. Questo stato di cose mi fa soffrire molto e non riesco a uscirne.
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Capisco che il problema dell'eiaculazione precoce le abbia impedito di affrontare con serenità i rapporti sessuali. Ma vorrei innanzitutto farla riflettere che la sessualità non è tutta la relazione ( anche se ne è una parte importante) che si basa anche sull'intesa affettiva e sentimentale, sulla condivione di interessi, sulla solidarietà reciproca.
Lei non parla di cure e quindi non so se in passato o attualmente abbia cercato soluzioni al suo disturbo.In ogni caso ritengo importante che lei si affidi ora ad un buon medico andrologo per individuarne le cause, affiancando a questo un intervento di sostegno di tipo psicologico per combattere il suo stato attuale di depressione reattiva che le fa vedere tutto buio e senza possibili soluzioni, che invece esistono e possono migliorare la qualità globale della sua vita.
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