Aiutare i bambini ad affrontare il dolore del divorzio
Il divorzio può essere un momento difficile per tutta la famiglia. Molti genitori non sanno come aiutare i propri figli durante una separazione e, successivamente, con le emozioni che ne derivano. Chi lavora con questi bambini, conosce bene le emozioni dolorose di rabbia, paura, tristezza e negazione nelle quali navigano e i comportamenti che le accompagnano.Com’è possibile stabilire qual è la reazione normale che un bambino dovrebbe avere durante il divorzio dei genitori? E, soprattutto, come possono i genitori aiutare i propri figli ad affrontarlo?
Per i genitori è importante tenere in considerazione due aspetti quando si attraversa questo processo.
In primo luogo, i bambini non hanno voce in capitolo nella decisione di affrontare un divorzio anche se questo ha delle conseguenze in ogni aspetto della loro vita.
A causa del divorzio, un bambino può attraversare diverse fasi del dolore, così come accade nel caso di un lutto. Essi vivono, dopotutto, una perdita dolorosa e si confrontano, senza il loro consenso, con il cambiamento di tutto ciò che prima consideravano “normale”.
Molto spesso il sentimento di impotenza può portare a periodi di shock, negazione e rabbia intensa.
La richiesta di alcuni bambini di interrompere il processo e fare un patteggiamento dovrebbe essere rispettata. Altri bambini, invece, possono agire e mostrare ostilità.
In secondo luogo, bisogna riconoscere che i bambini sono intelligenti e capiscono quando le cose i genitori non vanno bene per un certo periodo. Non bisogna mentire loro, né renderli partecipi degli aspetti negativi dell’altro genitore. E’ necessario riconoscere che non è il bambino a divorziare col coniuge: l’altro sarà sempre sua madre o suo padre.
Un utile consiglio è quello di non fare il modo che il bambino faccia da tramite nello scambio di informazioni tra i coniugi, mettendolo in una situazione complessa dalla quale non può uscire. Inoltre, spiegare i termini legali permetterà al bambino di conoscere meglio i fatti: essere all’oscuro delle cause può generare paura e preoccupazione.
E’ preferibile per il bambino possa capire cosa sta succedendo piuttosto che generare una gran confusione, di gran lunga peggiore della verità reale.
Il bambino deve conoscere i termini legali che li riguardano personalmente, come “custodia” e “visita”. Se si dispone di risorse, molti bambini possono anche beneficiare di un proprio avvocato che rappresenti i suoi interessi.
E’ necessario parlare con gli insegnanti del bambino, in modo che anche questi possano offrire sostegno e comprensione a scuola. Molte delle emozioni che il bambino esprime in casa, le manifesta anche a scuola. Molti consulenti scolastici organizzano incontri di gruppo e altri programmi per bambini che stanno affrontando il divorzio dei genitori.
Per concludere, anche i bambini cercano un modo per far fronte alle conseguenze di un divorzio ed il genitore svolge sempre la sua funzione di modello per innescare comportamenti positivi e capacità di coping. Non bisogna agire o comportarsi in modo da creare una barriera emotiva e giuridica tra sé e il proprio bambino. La consulenza è utile per tutti i membri della famiglia.
Tratto da: PsychologyToday
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Rubina Auricchio)
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