Alcuni farmaci migliorano la socialità dei topi con autismo
Il disturbo dello specchio autistico (ASD) è presente in un bambino su 59, secondo i dati del centro di "Controllo e Prevenzione dei Disturbi Mentali ".
Sebbene siano presenti molti sintomi, questi disturbi sono spesso caratterizzati da tre tratti fondamentali: interazioni sociali deficitarie, abilità comunicative limitate e comportamenti ripetitivi.
Il risultato è che questi bambini con ASD rimangono isolati. Ultimamente in uno studio sul "Giornale della Medicina Chimica", gli scienziati riportarono la scoperta di un farmaco, primo nel suo genere, che migliorava le interazioni sociali in ratti da laboratorio con tratti autistici (i topi erano stati geneticamente modificati ed aventi i tre tratti tipici dell' autismo).
Qualche studio ha mostrato che l'ossitocina, un ormone che agisce come un neurotrasmettitore nel cervello, può migliorare l'abilità di qualche persona con autismo ad interpretare gli indizi emotivi e migliorare l'interazione sociale. Purtroppo, l'ossitocina non può essere assunta oralmente, è rapidamente metabolizzata quando presa per iniezione e non attraversa rapidamente la barriera ematica cerebrale. Alcuni gruppi di ricerca hanno provato a sviluppare farmaci che non abbiano i limiti di utilizzo dell'ossitocina ma con pochi risultati positivi. Cosi Marcel Hibert e colleghi hanno voluto determinare se altri farmaci con qualità simili all'ossitocina, quindi attivanti il suo recettore, potessero contenere la chiave per aiutare le persone con autismo.
I ricercatori trovarono che questi farmaci condividono un componente comune di benzazepine benzoyl e testarono i cambiamenti di questa struttura, eventualmente trovandone uno che appariva avere tratti simili all'ossitocina senza i suoi svantaggi. Il team di ricerca testò il farmaco nel laboratorio di topi con autismo. Quando venne dato il farmaco, chiamato LIT-001, i topi ebbero un aumento nei contatti sociali naso-naso ed anche un prolungamento di questi ultimi rispetto a prima del trattamento, indice che i topi ebbero un miglioramento nelle interazioni sociali dopo il trattamento. I ricercatori conclusero che questo nuovo farmaco potrebbe essere un ulteriore passo per lo sviluppo di farmaci che migliorino i sintomi dell'autismo anche negli umani.
Tratto da ScienceDaily
(Traduzione ed adattamento a cura del Dottor Claudio Manna)
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